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La disperazione di Mimma Mangano, madre di due bimbi autistici in una casa senza agibilità. “Ieri volevo farla finita. Nessuno ci ascolta”. L’intervento dei Carabinieri

- 05/11/2022
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Mimma Mangano e suo marito combattono una battaglia “normale” contro la sindrome dello spettro autistico in un “ordinario” silenzio tutto messinese. Anzi, solo messinese. In città ormai da tempo le associazioni di genitori e dei familiari di portatori di disabilità, gravi come quella dell’autismo, chiedono a viva voce di parlare con il Sindaco, con l’Assessore al ramo, Alessandra Calafiore, ma il silenzio o, peggio, il mezzo silenzio, come tradizione messinese, è l’unica risposta che ricevono.

Così nella giornata di ieri, intorno alle 13, mentre le altre famiglie, quelle “normali” si siedono a tavola, Mimma Mangano ha impugnato un coltello e ha minacciato di farla finita. A scatenare il suo eccesso di disperazione, oltre il fatto di combattere una lotta senza speranza per i propri due figli autistici, il fatto che nella sua casa improvvisamente non c’era più né luce né acqua. Il motivo risiederebbe nel fatto che nella casa dove risiede e anche in alcune vicine l’energia elettrica è intestata al cantiere, così come l’acqua. Un cantiere che ha terminato i suoi lavori il 4 novembre scorso e che, pertanto, ha provveduto a cessare i contratti. Energia elettrica e acqua che erano stati fino a quel momento debitamente pagati in quota dai residenti ma che adesso è necessario che si provveda a contratti personali per poterla riattivare . E questo comporta tempo. Cosa che Mimma Mangano non ha.

UNA CASA NON AGIBILE

Come si può vivere in una casa che non ha acqua e luce con due bambini autistici non verbali che un più usano i pannoloni?” dice la Mangano. Mimma Mangano, che peraltro è sotto sfratto da una casa che per tre anni ha pagato 680 euro al mese, ha anche scoperto ieri, con l’intervento dei carabinieri, che non è agibile…Abbiamo smesso di pagare perché non ci arriviamo” dice “Ma non sapevo non fosse agibile“. Così i Carabinieri intervenuti ieri per il pericolo imminente che la donna si togliesse la vita, hanno anche segnalato la non agibilità dell’abitazione locata alla signora Mangano.

La calma ieri è tornata solo grazie all’intervento di Angela Rizzo di Cittadinanzattiva Messina, di Marco Bonanno, presidente dell’Associazione di genitori di bambini autistici, “Bambini Speciali”, e soprattutto grazie all’intervento del Luogotenente Gaetano Ilacqua, comandante della Stazione di Messina Arcivescovado dei Carabinieri. Con fermezza e grande umanità il militare ha convinto la donna a desistere dal suo proposito. Ma soprattutto è riuscito a contattare il dirigente del Comune De Francesco che ha temporaneamente risolto il problema della signora e della sua famiglia trasferendola presso un albergo del centro. Una situazione temporanea che non risolve, però, i veri problemi sul tavolo.

QUEL FILO DI SPERANZA DI CONFESERCENTI
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Intanto si registra anche la disponibilità della Confesercenti di Messina, che ha la sede adiacente all’abitazione inagibile della signora Mangano. “Grazie alla Confersercenti siamo riusciti a riattaccare la luce, ma rimaniamo comunque senz’acqua e con una casa inagibile” specifica la Mangano. Un filo volante che parte dalla sede della Confesercenti ha infatti risolto, anche qui temporaneamente, il problema di poter accendere la luce e di salvare il contenuto del frigo. Un atto da buon Samaritano avvenuto spontaneamente e non dovuto che fa onore all’associazione degli esercenti messinesi.

“Siamo in attesa di un alloggio da parte del Comune ormai da tempo, ma il problema è che ,vista la patologia dei miei due figli, abbiamo bisogno di una casa che sia situata al pian terreno. I miei due figli sono sempre in movimento e non parlano, spesso gridano per comunicare e non possiamo dare fastidio a condomini che abitano sotto”. Ma finora il solito silenzio è stata la risposta. Anche ieri. Anzi, in questo caso, un “mezzo” silenzio. Nessuno dei Servizi Sociali ha chiamato o è intervenuto nell’immediatezza dei fatti e durante l’intervento dei Carabinieri avvenuto alle 13. La chiamata è giunta solo intorno alle 18 a situazione risolta dal dirigente comunale. A chiamare la signora un’assistente sociale del Dipartimento Politiche Sociali del Comune che ha “garantito la disponibilità del Dipartimento”. “Non mi ha chiamata l’assessore” sottolinea Mimma Mangano.

DISABILI SENZA PROGRAMMAZIONE E INASCOLTATI- L’INCONTRO DEL PROSSIMO 9 NOVEMBRE
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“Abbiamo necessità che i servizi per i disabili vengano cuciti su misura di ogni disabile, non certo sulle necessità di occupazione delle società partecipate del Comune” dicono coralmente Angela Rizzo e Marco Bonanno. “Il caso della piscina comunale non a norma per i disabili e nella quale mio figlio autistico non può entrare, a differenza di tutti gli altri bambini “normali” è un esempio di come si fanno le cose a Messina”. A metà, diremmo noi. Perché in tutto ciò di “normale” non c’è davvero nulla. La speranza adesso risiede nell’incontro tra Sindaco, assessore e famiglie e associazioni che dovrebbe avvenire il prossimo 9 novembre nel salone delle Bandiere al Comune di Messina. La speranza è che non sia anche questo un “mezzo” silenzio.

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