
L’Associazione Centro Storico Messina presenta e condivide con la cittadinanza una propria proposta per la TUTELA DEL CENTRO STORICO DI MESSINA. “La nostra proposta redatta dalla Associazione con la collaborazione del COORDINAMENTO NAZIONALE NO DEGRADO E MALAMOVIDA.
Il documento contiene un obiettivo strategico, modalità normative e misure amministrative da intraprendere, misure di trasparenza, dissuasive e di consapevolezza con riguardo alla tutela del Centro Storico, vittima di anni di degrado e di inquinamento acustico che condiziona la qualità della vita dei residenti, con lo scopo di tutelare il quartiere rendendolo più vivo e vivibile, quale patrimonio e risorsa di tutti i cittadini, abitanti, operatori economici e visitatori.
Questa proposta è stata presentata al Sindaco di Messina dott. Federico Basile e la interlocuzione con l’Associazione Centro Storico è stato inserita nel programma elettorale del Sindaco. Giovedì 27 ottobre 2022 dovremmo avere un incontro con lo stesso e con l’Assessore dott. Massimo Finocchiaro. Da questo incontro ci attendiamo che l’Amministrazione Comunale condivida la nostra proposta; comunicheremo di seguito le nostre iniziative al fine di tutelare i diritti dei residenti nel Centro Storico di Messina.
LA PROPOSTA
Lo svago notturno e la privatizzazione dello spazio pubblico per le attività di svago nel
centro storico di Messina. Piattaforma di richieste minime e mezzi individuati dagli abitanti.
Dichiarazione di AREA PROTETTA A PRIORITA’ RESIDENZIALE, Dichiarazione di
Zona Acusticamente Protetta e l’istituzione della tipologia di QUARTIERE SATURO.
La situazione attuale
Premessa
E’ necessario innanzitutto ricordare che i Centri Storici non sono quartieri comuni o
uguali agli altri, ma per la loro peculiarità sono qualificabili come “beni culturali”
sottoposti a tutela fino a quando non intervenga una espressa verifica di interesse in
senso contrario (D.Lgs. 42/2004 art. 10 comma 1 e 4 lettera G).
Il fenomeno conosciuto come “svago notturno” o “movida” rappresenta da alcuni anni il
problema fondamentale che condiziona lo svolgimento della vita dei residenti soprattutto
dell’area del Centro Storico di Messina, una circostanza cresciuta in particolare negli ultimi
15 anni: l’insieme delle attività che compongono parte del fenomeno sono la fonte
principale di esasperazione ed il principale ostacolo alla convivenza che condiziona la
qualità della vita dei residenti nel centro storico (abitanti del 4° quartiere di Messina =
45.000 al 31 12 2018). Emerge un vero e proprio scontro che pone da una parte i
commercianti (meglio: gestori di locali che somministrano alimenti – nel Centro Storico
circa n. 50 – che organizzano serate, sopratutto all’esterno con musica, e dall’altra i
residenti in difesa dei loro legittimi diritti alla salute e alla quiete pubblica. Da una parte i
profitti, dall’altra i diritti umani alla salute ed alla quiete.
Pur riconoscendo ai commercianti che la vivacità fatta dai locali ha una azione meritevole
di aggregazione e di sviluppo economico senza la quale il Centro Storico avrebbe meno
appeal, i diritti dei residenti sono sacrosanti e, in particolare quelli sulla salute, non sono
negoziabili.
l’Associazione Centro Storico Messina si propone di difendere i diritti sacrosanti dei
residenti interloquendo con i commercianti che rappresentano comunque una importante
risorsa per la vita del Centro Storico: trovare un punto d’incontro tra le esigenze degli uni e
degli altri porta sicuramente ad un Centro Storico piu’ vivo e vivibile, patrimonio e risorsa di
tutti i cittadini, abitanti, operatori economici e visitatori!
I principali problemi2
A proposito dei problemi derivati dallo sfruttamento commerciale del nostro centro storico
da parte delle attività dello svago legato all’alcool potremmo distinguerli in 3 grandi gruppi:
1. Le conseguenze del rumore: la causa principale del conflitto che sottintende
l’invasione di domicilio, l’aggressione al fondamentale diritto alla vita personale e
famigliare includendo un attentato all‘integrità fisica e mentale. Rumore che attacca
principalmente l’orario di riposo della maggior parte dei residenti.
2. Dequalificazione del contesto residenziale ove le attività legate allo svago portano
differenti forme di vandalismo: rumore, sporcizia, insicurezza, usurpazione dello spazio
pubblico, saturazione da messaggi pubblicitari dannosi, ecc. tutte cose che condizionano
negativamente la qualità ambientale e di vita dei suoi residenti.
3. Tutti questi problemi vengono enfatizzati dall’intensità della presenza commerciale di
esercizi dediti alla vendita di bevande alcoliche nel Centro Storico – che in qualche
caso arriva al sovraffollamento invadente di strade, piazze – entro fasce orarie molto
ampie. La saturazione dell’offerta ipotizza la saturazione della domanda. Allo stesso modo
il profilo commerciale, destinato ad una tipologia di popolazione esterna al centro storico,
con un’offerta esclusivamente vincolata all’alcool, sta eliminando la presenza del
commercio di prossimità necessario alla vita dei residenti (esempio: un negozio di Alta
Moda non sceglierebbe mai la zona della movida per aprire).
Obiettivo strategico
Chiediamo che il Centro Storico di Messina debba essere riconosciuto legalmente e
giuridicamente come AREA PROTETTA A PRIORITA’ RESIDENZIALE
in termini di destinazione urbanistica e di qualità ambientale
dotandola di una propria normativa e di strumenti di protezione a sua difesa e
quanto previsto in materia di tutela e salvaguardia della destinazione urbanistica dei
luoghi storici; della destinazione urbanistica degli spazi privati; della qualità della vita
dei residenti; del decoro dei luoghi pubblici e privati;
1) conservazione e/o incentivazione della vitalità diurna del Centro Storico: di attività
artigianali, di esercizi di prossimità, di attività culturali vere e non fittizie;
2) nomina di un assessore al Centro Storico (munito di tutte le deleghe) e di una
consulta permanete di cittadini residenti e commercianti: una personalità di alto
profilo culturale, competente in materia di gestione dei luoghi storici e di
regolamenti;
3) provvedimenti urgenti contro la mala movida: istituzione presidio notturno di
vigilanza; installazione di telecamere collegate a comando di vigili e
carabinieri/polizia; attività ispettive a cadenza regolare sugli esercizi già aperti o
in apertura per la verifica dell’osservanza delle norme e della presenza di
autorizzazioni necessarie in materia di sicurezza – antincendio – salubrità dei luoghi
– insonorizzazione degli ambienti – occupazione suolo pubblico – orario mescita
alcoolici;
4) fissazione criteri per l’occupazione dello spazio pubblico da parte di esercizi
di ristoro e conseguente rimozione delle installazioni fisse e in ottemperanza a
salvaguardia delle proporzioni – salvaguardia dello spazio pubblico per tutti i
residenti, per primi i bambini;
5) applicazione tempestiva di sanzioni amministrative ai titolari di esercizi non in
regola e chiusura di quelli refrattari o non in possesso dei requisiti.3
La qualità della vita nel centro storico garantisce la sua abitabilità e rende prioritaria il suo
uso residenziale; solo così si potranno garantire la sua sostenibilità e la sua
sopravvivenza.
Purtroppo, tra molti amministratori impera l’insostenibile e perverso argomento che
favorire lo svago notturno sia favorire l’attività economica di pochi operatori ed i posti di
lavoro, dimenticando che anche i migliaia di residenti (circa 20.000 su una popolazione
di 44.000 dell’intero IV Quartiere) sono lavoratori e sono anche essi parte del sistema
economico e produttivo, dimenticando che tra i residenti vi sono terze età e bambini
che l’indomani vanno a scuola.
Chi apre una attività nel Centro Storico deve trovare compatibilità con il luogo dove
opera, tenendo conto – ripetiamo – che i Centri Storici non sono quartieri comuni o
uguali agli altri, ma per la loro peculiarità sono qualificabili come “beni culturali”
sottoposti a tutela fino a quando non intervenga una espressa verifica di interesse in
senso contrario (D.Lgs. 42/2004 art. 10 comma 1 e 4 lettera G).
La ricchezza del Centro Storico è nel suo patrimonio storico e nel dinamismo della
sua economia, ma anche e soprattutto nelle persone che ci vivono: la salute è un
bene non negoziabile con nessuno e con nessun interesse economico.
Modalità
Considerando anche che la principale e più efficace maniera per risolvere un conflitto di
funzione d’uso urbanistico passa per la definizione di un adeguato Piano Regolatore ed
Ambientale che garantisca i valori residenziali del Centro Storico, proponiamo alcuni
palliativi volti a superare le conseguenze negative degli attuali modelli di “quartieri
dell’alcool”:
a) All’interno dello spazio pubblico:
1. Proibizione e vigilanza del consumo e della vendita di alcolici su suolo
pubblico (ad esempio: h24)
2. Limiti allo spazio occupato dagli allestimenti esterni e al loro orario di apertura:
lo spazio occupato dovrebbe essere determinato da standard europei, in
proporzione all’ampiezza del locale che lo gestisce e all’ampiezza e le
caratteristiche dello spazio pubblico nel quale sono ubicati.
3. La definizione di Mappe del Rumore specifiche per gli spazi allestiti.
4. Limiti agli allestimenti per ragioni paesaggistiche e nei dintorni di Monumenti.
5. Maggiore vigilanza e sanzioni per eventi con impatto acustico su spazi pubblici e
non autorizzati.
6. Gli eventi amplificati autorizzati su suolo pubblico all’interno del centro storico
debbono essere limitati alle feste patronali.
7. Gli eventi autorizzati nelle vie del centro storico debbono obbligatoriamente
contare sul controllo delle forze dell’ordine, e sempre senza amplificazione.
8. Una rete di rilevatori acustici su spazi pubblici che rilevino in tempo le soglie
rumore.
b) A proposito delle attività negli spazi privati:
1. l’istituzione di una lista di locali dello svago e delle attività moleste.
2. L’installazione di rilevatori acustici, continuamente in funzione in tempo reale ed
in collegamento con le Forze di Polizia, in tutti i locali dello “svago notturno”, con4
capacità di conservare le registrazioni di lunghi periodi di funzionamento.
3. L’istituzione della tipologia di Quartiere Saturo per quei quartieri nei quali l’offerta
delle postazioni superi un coefficiente tecnico, applicabile in tutto il territorio
comunale ed in particolare al centro storico, calcolato sul numero di abitanti/numero
di locali.
c) Modalità Normative e Misure Amministrative da intraprendere:
Chiediamo che il REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA indichi chiaramente quanto
segue:
TUTELA DELLA QUIETE PUBBLICA E PRIVATA
Spettacoli e trattenimenti
1. I titolari delle licenze prescritte dalle leggi di pubblica sicurezza per l’esercizio
dell’attività di pubblico spettacolo o di pubblico trattenimento, i titolari degli
esercizi pubblici di somministrazione, i titolari delle licenze di esercizio per
spettacoli o trattenimenti pubblici ed i titolari di sale pubbliche per biliardi od
altri giochi leciti devono assicurare che i locali nei quali si svolge l’attività
siano strutturati in modo tale da non consentire a suoni e rumori di essere
uditi all’esterno tra le ore 22 e le ore 8.
2. I titolari degli esercizi pubblici di somministrazione, nella attività
complementare di allietamento musicale verso i propri clienti, anche nel caso
di musica dal vivo, non devono essere impiegati impianti di amplificazione.
3. Ai soggetti di cui al comma 1 è fatto obbligo di vigilare affinchè, all’uscita dai
locali, i frequentatori evitino comportamenti dai quali possa derivare
pregiudizio alla quiete pubblica e privata.
4. Le autorizzazioni rilasciate possono essere revocate in qualsiasi momento n
ei casi di accertato pregiudizio per la quiete pubblica e privata.
5. Le licenze per lo svolgimento di spettacoli o trattenimenti in luoghi aperti
devono indicare prescrizioni ed orari volti ad evitare pregiudizio alla quiete
pubblica e privata.
d) Ulteriori modalità normative da intraprendere:
1. Dichiarazione di Zona Acusticamente Protetta per il Centro Storico.
2. L’istituzione nell’ambito delle normative ambientaliste di articoli che garantiscano
periodi di silenzio e di riposo con intervalli minimi di 8 ore all’interno delle attività
commerciali.
3. L’istituzione nell’ambito delle normative a protezione della popolazione
vulnerabile (infanzia, terza età, ecc.) di articoli in materia di rumore, alcool,
pubblicità, ecc.
4. L’istituzione nell’ambito delle normative per le attività commerciali e dal punto di
vista ambientale di una regolamentazione dell’affluenza di pubblico entro spazi
privati per la gestione dell’accesso, l’evacuazione e la concentrazione alle porte di5
accesso a questi spazi.
5. L’istituzione di ispezioni Tecniche Annuali per le attività dello svago notturno per
verificare la regolarità delle licenze d’attività, occupazione di suolo pubblico,
destinazione d’uso degli immobili.
6. La limitazione d’orario per le attività commerciali di ogni tipo all’interno delle
zone acusticamente protette.
7. L’eliminazione del modello amministrativo ‘Dichiarazione Responsabile/
Autodichiarazione’ per tutte le attività dello svago notturno.
8. L’istituzione di metodi rapidi per la sospensione-chiusura dovute a violazioni
di legge.
9. Il coinvolgimento delle autorità sanitarie nella ricerca della soluzione – nella misura
in cui abbiano competenza nelle pratiche di prevenzione sanitaria – ai problemi del
rumore, alcol e droga nei nostri quartieri.
10. Il potenziamento della formazione continua di polizia e funzionari pubblici per
la gestione delle attività dello svago ed il controllo urbanistico ed ambientale, sia
degli spazi pubblici come di quelli privati.
11. L’obbligo di maggiori tutele, che includa conoscenze in materia urbanistica,
ambientale, legate alla sicurezza, ecc. per il personale che svolge la sua attività
professionale nei locali dello ‘svago notturno’.
12. L’istituzione di Posti di Polizia di prossimità per le zone dello svago nei periodi di
punta, con l’adeguata formazione per la gestione di questo fenomeno.
13. Il miglioramento delle scadenze amministrative nella gestione delle indiscipline delle
attività dello ‘svago notturno’ con nuovi e più efficaci procedimenti amministrativi
che prevedano trasparenza e l’accesso delle parti interessate; anche per via
telematica.
14. La limitazione delle installazioni delle attività dello svago notturno in funzione della
morfologia delle strade (per esempio la loro larghezza).
15. La pubblicazione sul sito web del Comune della registrazione di nuove attività,
modificazioni o violazioni delle attività.
16. Comunicazioni affidabili agli interessati, come atto preventivo obbligatorio, anteriore
all’apertura o al cambiamento di registrazione, dovuto dalle attività dello svago
notturno.
17. La creazione di osservatori della sostenibilità residenziale nel centro storico da
parte dell’amministrazione locale, con l’impegno di misurare e pubblicare
regolarmente i dati ricavati. Allo stesso modo condizionare e rivedere la normativa
comunale per il rispetto dei valori di qualità residenziale nel centro storico.
18. L’adeguamento delle attività dei servizi municipali o dei concessionari di tali servizi
potenzialmente rumorosi alla qualità acustica del quartiere (centro storico) e non a
quella dell’attività di svago.
19. Operare a medio termine nella pianificazione di nuove localizzazioni per lo svago al
fine di eliminare l’effetto saturazione/affollamento dell’attuale modello, tramite criteri
di sostenibilità e di capacità d’accoglienza o di carico. Allo stesso modo per l’offerta
di attività con maggior affluenza negativa promuovere il modello delle zone dello
svago alla maniera delle zone industriali o dei servizi.
20. Moratoria nelle zone sature.
e) Misure di Trasparenza, dissuasive e di consapevolezza:
1. Etichetta che riporti il livello di qualità ambientale dell’attività visibile all’entrata
del locale e visibile e leggibile dalla strada.
2. informazione esaustiva e veritiera a proposito della licenza e delle autorizzazioni6
per l’attività del locale e dei suoi allestimenti esterni all’ingresso del locale e
visibile e leggibile dalla strada.
3. Creazione di Auditori di gestione amministrativa per l’attività dell’autorità
pubblica a proposito del rumore, delle licenze ed autorizzazioni amministrative
ad entità indipendenti.
4. Campagne di sensibilizzazione trimestrali sul rumore e consumo di alcol rivolte a
locali, consumatori e residenti.
5. Pubblicazione autorevole, almeno una volta al semestre, delle statistiche con
l’adempimento e la violazione dei principali indicatori dell’osservatorio della
sostenibilità residenziale nei quartieri dello svago.
6. Campagna di valorizzazione del vicinato e dei residenti del centro storico, come
elementi fondamentali per la loro sopravvivenza e la sostenibilità. La
partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini residenti (Il comitato di quartiere)
è fondamentale ed indispensabile nello sviluppo delle politiche, durante il
processo decisionale e di attuazione delle misure successivamente valutate, per
arrivare a costituire parte delle commissioni permanenti su questa materia.
7. Campagne di sostegno al commercio diurno e di prossimità del centro storico.
Riconoscere al commercio tradizionale il ruolo di servizio fondamentale per il
centro storico e per la comunità che deve essere garantito da un regolamento
commerciale teso a coadiuvare la sua permanenza o l’integrazione. Si deve
evitare la sua sostituzione massiccia con una regolamentazione dell’uso e una
valutazione dei bisogni minimi, introducendo questi criteri nei piani di
pianificazione e di protezione urbana.
Conclusione
Il Centro Storico di Messina che fino a non tanto fa era uno spazio aperto di
socializzazione, convivenza e solidarietà tra vicini, si è trasformato in un incubo
per i loro residenti. Nel caso concreto della situazione generata dal modello di
saturazione del Centro Storico da parte dello svago notturno e dall’impatto sulla
salute dei loro residenti soprattutto dovuto all’inquinamento acustico generato, è
necessario porre due tipi di misure politico amministrative:
1) da un lato misure urgenti nel breve periodo per tentare di risolvere i problemi
più gravi che attentano alla salute dei residenti, all’abitabilità e conservazione
del Centro Storico, in linea con le proposte di questo documento;
2) dall’altro lato, si richiedono misure politico-amministrative a garanzia della
conservazione e della sostenibilità del Centro Storico e i loro residenti
nell’ambito di una pianificazione urbanistica e ambientale.
Documento elaborato con il contributo del “Coordinamento Nazionale No Degrado e
Malamovida” di cui fa parte la nostra Associazione.