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Processo Fenapi: le dichiarazioni di Cateno De Luca e dei suoi legali

- 17/10/2022
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Quello che maggiormente brucia al deputato regionela Cateno De Luca, oggi, della prima udienza in appello e con l’apertura del Procuratore Generale Lima è proprio la frase del giudice che definisce la sentenza di primo grado del processo Fenapi “stupefacente”. Cateno De Luca, come da copione, affida ai social la sua riflessione e quella dei suoi legali. ” Dopo ben 19 udienze celebrate dal 2018 al 2021 … Il 10 gennaio 2022 veniamo tutti assolti con formula piena perché “il fatto non sussiste”

IL PROSSIMO 19 DICEMBRE SI TERRÀ L’ULTERIORE UDIENZA E LA CAMERA DI CONSIGLIO PER LA SENTENZA.

Mi amareggia tanto che un magistrato possa definire “stupefacente” il lavoro di un altro magistrato e credo che la continenza verbale tra colleghi della magistratura debba essere una regola che oltre al profilo deontologico e disciplinare attiene all’etica che tutti i magistrati dovrebbero avere come stella cometa per un’attività così delicata che segna in modo irreversibile il destino degli esseri umani”. scrive De Luca.

Di seguito si riportano le affermazioni del collegio di difesa composto dai legali Taormina, Covino, Micalizzi e Mannuccia:

“Il collegio di difesa di Cateno De Luca,Carmelo Satta e Giuseppe Ciatto residui imputati di un processo per presunte violazioni tributarie già assolti in primo grado perché il fatto non sussiste,intendono stigmatizzare il comportamento del procuratore generale platealmente allontanatisi dall’aula appena iniziata la discussione dei difensori degli imputati,per la inconsistenza e astrattezza della requisitoria per essersi intrattenuto prevalentemente su fatti non oggetto di contestazione,dimostrando per il resto ignoranza degli atti processuali e scarsa considerazione per sentenze passate in giudicato di assoluzione di coimputato dello stesso reato.Le richieste di condanna formulate per gli stessi imputati si collocano in questo vuoto assoluto di cognizione degli atti e di interpretazione dei fatti”.