Cateno De Luca ha tempi da macchina da guerra. Tempi che ormai conosciamo benissimo: un tempo unico da battaglia che non si ferma mai. Così mentre il neo presidente appena insediato, da un solo giorno per la precisione, già l’onorevole ex sindaco Scateno De Luca lo accusa di immobilismo. E lo fa sul suo tema preferito: “la munnizza”. De Luca, come sua abitudine, propone comunicati stampa che usualmente giungono in redazione intorno alle 20.00 della sera (chi ultimo arriva meglio alloggia on line, perché l’ultimo post è quello che resta fino alla mattina ed è il primo ad essere letto al sorgere del sole), ma in questo caso la sua nota stampa belligerante della domenica giunge di mattina. Anche questa strategia visto che di domenica i giornali sono un po’ più liberi da notizie e comunicati. Ecco cosa scrive ed annuncia Cateno De Luca, un po’ come un novello Beppe Grillo ed il suo “Vaffa Day”: “Si chiama “Munnizza day” l’iniziativa lanciata dal leader di “Sicilia Vera” e “Sud chiama Nord” Cateno De Luca che verrà illustrata alla stampa martedì 18 ottobre alle ore 10:30 nel corso di una conferenza che si svolgerà presso la Sala Pio La Torre di Palazzo dei Normanni.” Si proprio “munnizza day”, alla messinese. De Luca parla di venti giorni dalle elezioni, come se Schifani avesse avuto venti giorni fa la proclamazione, l’insediamento ed il passaggio di consegne, ed ancora meglio una giunta regionale già pronta e operativa. De Luca, però, conosce benissimo i tempi dell’insediamento e sa anche che Schifani, per colpa di errori nelle operazioni di spoglio che hanno ancora una volta svelato un sistema elettorale che non funziona, è un presidente della Regione senza esercito: i deputati non si sono ancora insediati e men che meno gli assessori. Si attendono i tempi della formalizzazione degli eletti perché Schifani ha detto più volte che la squadra di assessori sarà composta per la maggior parte da deputati e non da esterni al risultato elettorale. Tutto questo De Luca lo sa ma il sistema della “battaglia a tutti i costi” lo espone a frettolose prese di posizioni seppur legittime e giustificate dai fatti. Che il sistema delle discariche sono insostenibili è vero e inequivocabilmente lo abbiamo anche scritto noi, visto che i costi di trasporto si triplicheranno con il nuovo contratto di servizio. Quindi non è solo una questione di costi di conferimento in discarica ma anche del trasporto. De Luca riporta i costi del conferimento in discarica che trascriviamo:
Costo discarica 2019: € 110 (Lentini)
Costo discarica 2021: € 240 (da Lentini verdi Gela-Siculiana)
Costo discarica 2022: € 300 (Estero)
Costo discarica 2022: € 340 (Estero).
I costi riportati da De Luca sono, però, suscettibili di ulteriore crescita visto che la Sicula Trasporti, che ha l’appalto per la Sicilia Orientale del trasporto dei rifiuti, secco e umido, ha previsto un aumento nel prossimo contratto di servizio che partirà tra pochi mesi. Ma c’è di più: i rifiuti in Sicilia Orientale (e non solo) vengono conferiti per il 50% localmente mentre per il 50% viaggiano in giro per le autostrade italiane verso la Puglia, la Campania ed il Nord Italia ed è per questo che il costo aumenta a dismisura. A tal proposito abbiamo scritto qui :
Questo l’aspetto tecnico riferito al trasporto ed allo smaltimento dei rifiuti. Per quanto riguarda l’aspetto politico De Luca scrive: ” La scelta di Schifani di colmare il vuoto in attesa di nominare la giunta affidando la gestione al burocrate è inaccettabile. Tra le emergenze che dovrebbero essere affrontate con urgenza quella legata ai rifiuti, dove tra l’altro non c’è nemmeno un capo di gabinetto che gestisca il transitorio. Il sistema è saltato ma Schifani perde tempo a decidere come spartire le poltrone del suo governo”. Ed ancora: “Di fronte a tutto questo assistere all’immobilismo di Renato Schifani è inammissibile. Non resteremo a guardare senza agire. Se è necessaria un’azione forte per destare dal torpore il Presidente la metteremo in atto. Nulla però su eventuali proposte alternative al sistema dei rifiuti. Eppure Cateno De Luca è stato deputato regionale per ben tre legislature, ricoprendo la carica di membro della Commissione Bilancio e programmazione in tutte e tre le legislature. Quindi sarebbe auspicabile che fornisse anche soluzioni al sistema attuale che è costoso e non funziona a dovere. Eppure De Luca si ferma solo a urlare un “immobilismo” che non può che essere dovuto a motivi tecnici ed al tempo, un giorno, trascorso dal Presidente Schifani alla guida, ancora senza Giunta, della Regione Sicilia. Valga, allora, per lui il detto che valse per De Luca Sindaco di Messina: lasciatelo lavorare.