Ha perseguitato per anni l’ex convivente e il padre di lei. Stalking, minacce di morte e percosse che si sono protratte anche davanti al figlio minore e ai genitori della donna. L’uomo, residente a Contesse, Messina Sud, ha inveito, perseguitato, minacciato e percosso la donna in più circostanze adducendo a motivazione della propria rabbia sfogata sulla ex convivente la gelosia e l’ordine perentorio che non frequentasse altri uomini nonostante la loro storia sentimentale fosse terminata. Una brutta storia di stalking che si aggiunge alle tante altre che spesso si concludono in modo più tragico. E’ prevalsa invece la volontà della donna e della sua famiglia si sottrarsi e di sottrarre il figlio minore alla furia cieca dell’ex convivente, rivolgendosi alle forze dell’ordine che hanno sottoposto ai domiciliari l’uomo e che è poi è stato sottoposto a processo. Sono così terminate le minacce e le ingiurie nei confronti anche dei genitori della donna. L’uomo, infatti, si era anche recato sul posto di lavoro del padre della donna aggredendolo e minacciandolo apertamente.
L’ex convivente della donna, ha dovuto rispondere innanzi al Tribunale di Messina dei reati previsti dagli articoli 572 582 e 612 bis relativi ai reati di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante di aver commesso i fatti in presenza di minori e con recidiva reiterata e specifica infraquinquiennale, lesioni personali sempre con recidiva reiterata e specifica infraquinquiennale e stalking sempre con recidiva reiterata e specifica infraquinquiennale. E’ stato condannato a due anni e sei mesi e al pagamento delle spese processuali e al risarcimento di tutti i danni patiti dalla parte civile. Danni che verranno quantificati dal competente giudice civile, oltre che le spese processuali della parte civile nella misura di 1.000 euro ciascuna. Le parti civili sono state rappresentate dall’avvocato Giuseppe Germanà Bozza. Il condannato è stato difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro.