La composizione della Giunta non è cosa semplice per il neo presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che rimanda alla prossima settimana ogni decisione e vola a Roma per organizzare il suo trasloco a Palermo.
Intanto, però, una decisione chiara e netta c’è: in Giunta solo deputati. Si svuota di consistenza, quindi, ogni riferimento a nomine di assessori tra chi non è riuscito ad essere eletto, da Beppe Picciolo fino a Ferdinando Croce, passando per l’ex alla Sanità, Ruggero Razza. E al posto in Giunta, obiettivo conteso dalle forze che compongono il centrodestra vincente alle Regionali, si aggiunge anche quello della Presidenza dell’Assemblea. Contano le preferenze e l’ipotesi che si ventila dalle solite e immancabili voci di corridoio sono quelle che si riferiscono al meloniano Gaetano Galvagno, ma anche al leghista Luca Sammartino, così come a Giusi Savarino e Giorgio Assenza, eredi di Diventerà Bellissima del presidente uscente Nello Musumeci, “eroe” dell’ormai famoso “passo di lato” che ha permesso oggi l’elezione di Renato Schifani.
Tra gli assessorati più oggetto di trattative c’è quello alla sanità che vede in lizza anche la deputata messinese Elvira Amata.
Schifani per il momento raffredda le trattative: “Nomi? Ancora non me ne sono occupato” dichiara prima di volare a Roma e di rinviare tutto al prossimo 3 ottobre, e risponde a chi chiede se ha sentito Cateno De Luca, classificatosi secondo candidato presidente alle elezioni, risponde flemmatico: “Non si è neanche congratulato, non vedo perché avrei dovuto sentirlo”.