
Un dissalatore per l’isola di Lipari che dovrebbe garantire il fabbisogno ma che per vari e continui malfunzionamenti non assicura la fornitura idrica necessaria, alla quale, quindi si è dovuto compensare con le navi cisterna, ma con un costo ben superiore. Tanto superiore, circa 14 euro a metro cubo, a carico del Ministero della Difesa, da far scattare la denuncia per danno erariale. Ma la Corte dei Conti ha ritenuto insussistenti le accuse ed ha assolto dall’accusa l’ex sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, l’ex assessore con delega ai servizi idrici, Gaetano Orto, il dirigente del Terzo settore dello stesso Comune Mirko Bartolo Ficarra, e i dirigenti del dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, Felice Ajello, Marcello Loria, Francesco Greco e Salvatore Anzà.
Le motivazioni della Corte si basano su quanto dimostrato dalla difesa degli imputati. “E’ stato dimostrato”, scrive la Corte nelle motivazioni, che il dissalatore “non riusciva ad operare in maniera efficiente sia per deficienze originarie della sua realizzazione sia per carenze manutentive e gestionali. “L’impianto di dissalazione, pertanto, era soggetto a frequenti malfunzionamenti con conseguente ricaduta negativa sulla capacità produttiva giornaliera, come risulta dalle innumerevoli segnalazioni”.
Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Andrea Dell’Aira, Mario Caldarera, Antonio Saitta, Nazareno Pergolizzi, Giovanni e Giuseppe Immordino, Mario e Danika La Loggia, Rosario De Marco Capizzi.