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Analisi regionali : ecco perché la Sicilia ha scelto Schifani. Gli altri candidati troppe parole e pochi programmi. Un elettore su due non ha votato.

- 28/09/2022
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A pochi giorni dalla chiusura del voto per il rinnovo della Presidenza della Regione Sicilia e dell’Assemblea regionale Siciliana, l’analisi dei dati fa emergere un dato su tutti: quello dell’astensionismo che è delineato da un valore eclatante. In Sicilia, infatti, avrebbe votato meno di un elettore su due con una affluenza complessiva del 49%. Numericamente non si sarebbero recati alle urne quasi due milioni di siciliani. Un dato questo che sarebbe in calo dal 2008 a oggi, passando dl milione e 860 mila delle elezioni che videro presidente eletto Raffaele Lombardo, con un crollo di votanti per l’elezione di Crocetta nel 2012, con una percentuale di voto del 47%, nel 2017 con Musumeci ed un astensionismo del 53% e fino ad oggi con quasi 900 mila votanti. Confermata quindi un’emergenza fiducia negli elettori a cui la politica deve e al più presto dare risposte concrete e certamente meno populiste e “di massa”, evitando di continuare a parlare alla pancia dell’elettorato, dando la precedenza, invece, a programmi e scelte concrete e attuabili. Solo un elettore su tre, infatti, ha dichiarato di aver votato in base alla propria appartenenza di partito.

Secondo DEMOPOLIS sarebbero tre le cause principali dell’evidente disaffezione al voto dei siciliani:

  • La politica regionale non incide sulla vita reale dei cittadini nell’isola 52%
  • Scarsa fiducia nei candidati in lista nel territorio 25%
  • Delusione verso i partiti 23%

IL CASO “SCHIFANI”

“Ad influire – aggiunge Pietro Vento – è stata soprattutto la scelta del candidato alla Presidenza, dirimente per il 40% di chi si è recato alle urne; ha pesato anche, per il 38% degli elettori, il candidato in lista per l’ARS a livello provinciale: è un dato, quest’ultimo, rivelatosi importante per il Centro Destra e che ha contribuito a favorire, nell’ultima settimana, un’ulteriore crescita del consenso al nuovo Presidente della Regione Renato Schifani”.

L’Istituto Demopolis analizza, infatti, la composizione del consenso al nuovo Presidente della Regione: su 100 elettori che hanno scelto oggi Renato Schifani (quasi 900 mila), 82 avevano votato Musumeci alle Regionali del 2017. Quattro elettori su 100 di Schifani avevano votato nel 2017 per Giancarlo Cancelleri, 3 per il candidato di Centro Sinistra Mìcari; un segmento di 10 su 100 proviene infine da coloro che 5 anni fa non avevano votato.

Ma perché i Siciliani hanno scelto Schifani?

Gli elettori siciliani hanno scelto Renato Schifani secondo il seguente ordine di valori: la competenza e la capacità di governare, legate alla sua lunga esperienza politica. Nella percezione dell’opinione pubblica, Schifani è anche concreto, mentre appena il 16% lo ritiene innovativo. Altro punto su quale si è concentrata l’attenzione e la scelta di Schifani è quello della pacatezza e della concretezza. A dimostrazione del fatto inequivocabile che, alla luce delle congiunture attuali, la popolazione ha bisogno di meno parole e più soluzioni ai problemi dell’economia reale, dalla crisi, alla pandemia, al caro bollette.

“A preoccupare in vista dell’inverno – spiega infatti il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – è soprattutto l’aumento del costo della vita e dell’inflazione. 8 su 10 evidenziano l’incremento, non sostenibile per la gran parte delle famiglie e delle imprese, delle bollette di gas ed energia. L’esigenza di un sostegno al potere d’acquisto delle famiglie supera, per la prima volta nell’Isola, la priorità storica dell’occupazione e del lavoro”.

Sul caso “De Luca” è interessante notare una spaccatura tra Messina e provincia e il resto della Sicilia: Schifani è stato votato, infatti, dal 40% dell’elettorato a Palermo, il 47% a Catania, solo il 29% a Messina dove ha pesato la presenza del suo principale competitor Cateno De Luca (che nella provincia dello Stretto ha superato il 50%). Tra le 9 province, a premiare maggiormente il nuovo Presidente della Regione è stata, con il 51% delle preferenze, la provincia di Agrigento.