Finalmente ripartono i cantieri di servizio del Comune di Messina e finanziati dalla Regione. Tutto bene, quindi, anche se ripartono in enorme ritardo rispetto a dicembre 2021, data prevista, e anche se dopo sollecitazioni da parte di consiglieri comunali come Libero Gioveni.
Tutto bene? Insomma… Va detto infatti, che i cantieri di servizio ripartono sotto sollecitazione non solo di Gioveni, ma anche e soprattutto dopo una richiesta di chiarimenti da parte della Regione Siciliana che con nota del 7 settembre scorso chiedeva di avere lumi circa proprio la riattivazione visti i fondi assegnati. E la Regione nella sua richiesta protocollata con numero 26455 faceva presente che la risposta da parte del Comune doveva giungere “entro 10 giorni dalla ricezione della presente” a mezzo PEC, visto che, l’assessorato precisava “ad oggi circa la sospensione e lo stato dei Cantieri non è pervenuta alcuna comunicazione”.
La cosa che preoccupa, e che si spera sia stata risolta, è che il Comune risponde il 19 alla richiesta di chiarimenti del Comune: dopo 2 giorni rispetto al termine imposto dall’Assessorato regionale alla Famiglia delle Politiche Sociali e del Lavoro.
Insomma, il Comune risponde fuori termine.
Qual è il rischio? Che, come scrive l’assessorato regionale competente, ” in caso di mancato riscontro entro il termine indicato questo servizio procederà al disimpegno delle somme e all’avvio dell’iter amministrativo relativo alla revoca del finanziamento”. Fondi già stanziati e messi a disposizione dell’Amministrazione comunale.
Perché, allora, si è tardato tanto a riattivare i cantieri di servizio vista la loro valenza sociale in un momento di grave crisi per le famiglie messinesi? Perché attendere l’ultimatum della Regione?
E poi c’è un ultimo ma non trascurabile punto: i cantieri di servizio prevederebbero compensi per i lavoratori in linea con quanto pagato nella edizione precedente. Ovvero 450 euro e non certo cifre tra 800 e 1000 euro, come annunciato.