Già nei primi giorni della prossima settimana Messina potrebbe vedere la nascita del primo centro diurno per l’autismo. Un risultato fondamentale che rappresenta una vera e propria svolta per la situazione dell’assistenza nei confronti delle famiglie con persone affette dalla sindrome dello spettro autistico.
La firma dell’accordo nel salone delle bandiere di Palazzo Zanca che consegnerà all’ASP di Messina la gestione di tre plessi dell’area dell’Istituto Marino da parte di IRCCS concretizzerà l’inizio, quanto meno, della creazione del centro.
Toccherà proprio ad ASP rendere operativa la nuova struttura che dovrebbe servire circa 20 bambini e 10 adulti in contemporanea. Non la soluzione pertanto alle difficoltà delle famiglie e delle associazioni ma quanto meno un inizio che permetterà a tanti di evitare i trasferimenti quasi giornalieri verso i centri diurni della provincia.
Merito della soluzione di una vicenda che si è a volte tinta di ombre dovute alla cattiva comunicazione è senza dubbio in primo luogo delle associazioni, di Cittadinanzattiva e dell’ex Commissario Straordinario Leonardo Santoro che ha saputo in soli 3 mesi trasformare in fatti dai quali partire le chiacchiere e le false inaugurazioni delle amministrazioni che si sono succedute. In secondo luogo il merito va riconosciuto anche all’IRCCS che ha ceduto l’uso delle aree previste (l’ex chiesa, l’ex asilo, la casa del custode e la mensa cucina), e all’assessorato Politiche Sociali di Alessandra Calafiore che ha ricucito quella trama che rischiava di andare perduta. Il Centro diurno che speriamo venga intitolato a Pino Currò, presidente dell’associazione “Il Volo”, da poco venuto a mancare, anch’egli genitore di un ragazzo autistico, potrebbe diventare luogo di aggregazione di idee e interventi se si riuscirà a coniugare le professionalità del CNR, dell’IRCCS, sotto l’egida coordinatrice dell’ASP. E’ un inizio che certamente non basterà a risolvere le esigenze di circa 1.800 soggetti autistici in città. A questo dovrà seguire una intensa programmazione affinché dall’accertamento della mappa del bisogno specifico si giunga a realizzare altri centri in città ed il “dopo di noi”.
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