Palermo, 30 luglio 2022 – “Lo stop alla caccia ottenuto dagli animalisti con un ricorso al Tar è l’ennesima forma di penalizzazione nei confronti dei cacciatori, nonostante il calendario venatorio sia stato elaborato con tutti i crismi e con il coinvolgimento di tutti. Non si può andare sempre addosso ai cacciatori. Nei giorni scorsi ho affrontato la questione anche con l’assessore regionale Toni Scilla e con i suoi uffici, perché la categoria dei cacciatori merita attenzione e rispetto come tante altre”.
Lo dice Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia, che interviene sulla decisione del Tar di Palermo che, accogliendo la richiesta di misure cautelari avanzata dalle associazioni ambientaliste Enpa, Lac, Legambiente Sicilia, Lndc Animal Protection, Lipu e Wwf Italia, ha sospeso l’anticipazione dell’apertura della caccia sin dal 1° settembre e dell’addestramento cani sin da agosto.
“L’assessore – aggiunge – ha condiviso il fatto che la caccia si debba aprire al più presto e ha invitato gli uffici ad opporsi al ricorso degli ambientalisti in via d’urgenza. Attendiamo nei prossimi giorni una risposta all’opposizione portata avanti dall’assessorato e ci auguriamo che sia favorevole ai cacciatori, in modo da riavviare il calendario venatorio”.
“E’ inaccettabile che anno per anno – sottolinea Amata – ci siano associazioni animaliste, che pur nel rispetto della loro attività a tutela dell’ambiente e degli animali, attraverso ricorsi al Tar, possano esercitare una qualche forma di pressione per bloccare l’apertura della stagione venatoria, dopo che i cacciatori hanno regolarmente pagato le tasse che per legge – osserva la capogruppo di Fdi all’Ars – devono essere spese per l’organizzazione della caccia sotto tutti gli aspetti. L’assessorato faccia in modo che ci siano regole certe, senza forme di condizionamento strumentale da parte degli animalisti che ogni anno si frappongono in ogni modo per ostacolare l’inizio della stagione venatoria”, conclude.
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