“Da sempre crediamo che l’Italia abbia bisogno di un governo con un chiaro mandato popolare, coeso e con un programma condiviso dalle forze politiche che lo sostengono per risolvere i problemi concreti dei cittadini. È l’esatto contrario di quello che abbiamo visto in questa legislatura, caratterizzata da Esecutivi nati nel Palazzo e appoggiati da partiti divisi su tutto”. Lo scrivono in una nota congiunta il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli e il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in netta controtendenza rispetto ad un’altra lettera di intendimento opposto firmata da altri 55 sindaci italiani che chiedono invece che Draghi rimanga al proprio posto.
“La crisi del governo presieduto da Mario Draghi – si legge nella nota – ne rappresenta solo il triste epilogo e non sottoscriveremo nessun appello affinché resti a Palazzo Chigi. Non condividiamo questa iniziativa, lanciata da alcuni colleghi, sia nel merito che nel metodo. Nel merito: crediamo che in questo momento l’Italia possa permettersi tutto tranne che un governo immobile, paralizzato dai giochi di palazzo e dagli scontri tra i partiti di maggioranza. Nel metodo: un Presidente di Regione o un Sindaco rappresentano anche i cittadini che vogliono andare a votare e non possono permettersi di utilizzare le Istituzioni che rappresentano per finalità politiche o, peggio, di partito. Sono forzature che chi ricopre un ruolo istituzionale non può permettersi, né tanto meno promuovere”, concludono i governatori.
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