“In questo periodo, ricordiamoci di proteggere i nostri anziani: usiamo sempre la mascherina, laviamoci le mani, soprattutto quando siamo vicini a loro, proprio per ridurre il più possibile il contagio. E poi vacciniamoli, i nostri anziani, perché una quarta dose oggi significa un richiamo e quindi un aumento degli anticorpi che riduce la possibilità di contagio”.
Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, torna a ribadire la necessità di proteggere i soggetti fragili dalla nuova ondata di Covid. Lo fa in un video che andrà nel prossimo numero di Fnomceo Tg Sanità, e che viene diffuso in anteprima.
“Oggi sono oltre un milione – spiega – i cittadini contagiati da questo virus. Ufficialmente. Un po’ tutti gli esperti ritengono che questo numero non sia quello reale, e che quello reale sia almeno il doppio. E quindi a questi grandi numeri di contagiati si associa, naturalmente, una percentuale, bassa ma quantitativamente importante, di persone che sviluppano complicanze: così aumentano i ricoveri e, purtroppo, registriamo un numero alto di morti”.
“La nostra voglia di riprendere la vita normale – aggiunge – di vivere come se il Covid non ci fosse, è ora forte e sentita da tutti. Questo ci porta però a una riflessione. Perché questa nostra libertà di oggi purtroppo si correla a un numero elevato di morti: 2000 al mese, che probabilmente aumenteranno ancora nei prossimi giorni”.
Da qui, la necessità di proteggere i fragili, con le norme igieniche e i vaccini. E, se il contagio dovesse comunque avvenire, intervenire, quando è il caso, con gli antivirali.
“Un invito ai nostri colleghi, a tutti i colleghi: usiamo gli antivirali quando è possibile- conclude Anelli – naturalmente tenendo conto del valore della funzionalità renale e soprattutto delle interazioni con i vari farmaci. Gli antivirali sono un presidio molto utile, si possono usare a domicilio, a casa, e sono prescrivibili dal proprio medico di famiglia e reperibili poi in farmacia. Possono essere un vero e proprio presidio terapeutico nei confronti del Covid”.
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