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ASP di Messina, Azienda Sanitaria più grande della nostra provincia, Bicchieri CISL, “è l’unica a mandare a casa numerosi lavoratori dell’emergenza Covid e non solo…. questo il ringraziamento per essere stati faccia a faccia con la morte!”

- 01/07/2022
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“Non ci sono parole per descrivere il comportamento assunto dall’Asp di Messina, che nella giornata di ieri 30/06/2022, non ha rinnovato i contratti di lavoro e mandato a casa numerosi lavoratori impegnati nell’Emergenza Covid19, che per buon senso si aspettavano una delibera di proroga; invece hanno ricevuto un bellissimo ben servito con una semplice lettera, senza alcun preavviso”. Lo scrive in una nota Giovanna Bicchieri, segretario generale CISL FP Messina.

“Si tratta di Assistenti Sociali, Psicologi, Tecnici della Prevenzione, Biologi (TAT), prosegue Bicchieri, mentre per molti altri è arrivata la riduzione oraria come segue:

dodici ore per Collaboratori Amministrativi, Personale Amministrativo (bando Protezione civile), Assistenti Amministrativi (bando Polime), Assistenti Tecnici Informatici (tutti i bandi), Biologi (intesa Regionale); sei ore per Ingegneri /Educatori / farmacisti /Infermieri (tutti i Bandi).

In sintesi l’Asp di Messina che è l’unica Azienda Sanitaria a non avere illustrato alla data odierna la proposta di dotazione organica, non ha tenuto conto neanche degli attuali posti vacanti in dotazione organica, per esempio quelli dei tecnici della prevenzione che sono ridotti al lumicino, e via via di tutti gli altri, mentre stranamente ha mantenuto le ore dei Collaboratori Amministrativi, quando la dotazione organica è già completa grazie ai posti coperti da lavoratori a tempo indeterminato ed a tempo determinato provenienti da una graduatoria che è stata fatta scorrere fino ad un certo punto…..

E che dire dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie Infermieristiche ed Ostetriche, a nostro giudizio, trattate a pesce in faccia proprio dall’Asp di Messina , che dovrebbe essere il Fiore all’Occhiello della Sanità Messinese…, L’atto Aziendale Prevede a tutt’oggi ben cinque posti per questa importante figura professionale, che ha visto riconosciuto il proprio ruolo dopo anni di lotta sindacale, invece già dal primo picco pandemico ben due dirigenti sono stati mandati a casa ed ieri è cessato anche il terzo incarico, lasciando totalmente sguarniti gli Ospedali di Milazzo Barcellona Lipari.

Sono rimasti in servizio soltanto un Direttore UOC e due dirigenti Infermieristici per l’intera Asp, da poco stabilizzati nel ruolo, pur non essendo precari ed a fronte di una sentenza sfavorevole per questi lavoratori che adesso, nel rispetto della Legge dovranno certamente essere rimossi, almeno fino a quando, nel merito, non si pronuncerà la Cassazione.

Stessa sorte sta toccando ai Dirigenti Amministrativi che invece di essere stabilizzati, con le stesse modalità utilizzate per pochi eletti dirigenti della Sanità, si stanno vedendo superare da una graduatoria per l’attribuzione di nuovi incarichi; grandi lacune anche per infermieri e per O.S.S. Covid, vergognosamente rinnovati a spizzichi e bocconi pure in presenza di posti vacanti in dotazione organica e per i quali è stata predisposta una graduatoria che li ha visti collocati negli ultimi posti!

Insomma il quadro è parziale, perché quello definitivo sembra essere anche peggio. Da qui a novembre in quale direzione ci porterà L’Asp di Messina, quanti nuovi Bandi di Concorso ancora si dovranno fare, quanto precariato si dovrà alimentare, ma soprattutto quanti onesti lavoratori dovranno essere sacrificati alle prossime scommesse Regionali?

A voi l’Ardua Sentenza.

Una cosa è certa la Cisl Fp di Messina si mobiliterà da oggi in avanti a tutti i livelli con importanti azioni sindacali e giuridiche che pongano all’attenzione del Governo Regionale e della Magistratura la brutta realtà dell’Asp di Messina e di chi oggi regge il timone.

Chiederemo inoltre all’Assessore Regionale alla Salute di verificare la legittimità delle dichiarazioni rese dal management aziendale al momento dell’assunzione degli incarichi, atti peraltro già nelle mani della Procura della Repubblica”.