Ecco come il Giudice Corrado Bonazinga del Tribunale di Messina, incaricato di sovrintendere allo spoglio finale delle amministrative di Messina, ha deciso di assegnare il premio di maggioranza al sindaco Federico Basile ed alle liste collegate. “Una scelta imposta dalla legge”, ha detto.
Una questione non di poco conto per Federico Basile e per le sue liste la conquista dello scranno di sindaco e del Consiglio Comunale. Ancor di più ottenere il premio di maggioranza. Un sistema quello elettorale che già riconosce in Sicilia una soglia minima più bassa rispetto alle altre regioni, e che, in questo caso ha premiato il neo sindaco e tutte le liste a lui collegate.
Così si concretizza la vittoria totale, davvero senza se e senza ma, per Basile ma soprattutto per chi l’ha pianificata a tavolino da molti mesi (anni): Cateno De Luca. Dalle dimissioni a spron battuto e senza riserve da sindaco della città di Messina, Cateno De Luca, nel suo ritiro di Fiumedinisi, ha davvero tessuto quella tela che a centrodestra e centrosinistra sembrava quasi un “insulto” alla statistica.
Ma tutto si è compiuto e come l’aveva pronosticato De Luca che in un nostro video del 2019 aveva già tracciato la linea che avrebbe poi seguito, inseguito e concretizzato. Ecco che, quindi, De Luca, pardon, Basile, ha oggi oltre la carica di sindaco anche le chiavi della città di Messina con 20 consiglieri su 32 tratti dalle liste a lui collegate.
E adesso? Dopo la proclamazione non potranno più essere accampate scuse. Ciò che è stato annunciato e promesso in campagna elettorale (anche se Basile ha più volte detto che lui non fa promesse), dovrà essere fatto, e non avrà più alcuna delle scuse che erano prima di De Luca, come il Consiglio comunale che era contro di lui. A cominciare dal Piano di riequilibrio e fino alle 1000 assunzioni, la parte di città che ha scelto Basile sarà pronta a cogliere i tentennamenti e le mancanze, così come è stata attenta a coglierne le potenzialità. Non sarà da meno, anzi ancora di più, quella parte di città, la più numerosa, che non ha scelto Basile o che non è andata a votare, o non lo ha potuto fare. Insomma, finita la “luna di miele” con l’elettorato saranno rose o nodi. E senza scuse e senza sconti.