I Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, nell’ambito di un servizio volto al
mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, hanno deferito 17 persone, responsabili, a vario
titolo, di maltrattamenti di animali, competizioni non autorizzate e mancata esecuzione di ordine
legalmente dato. Il tutto verificatosi in data 10 maggio u.s. durante i festeggiamenti religiosi dei
patroni “Dei tre Santi” in San Fratello (ME).
Nella fattispecie, i militari della locale Stazione Carabinieri di San Fratello, a seguito delle prescrizioni
imposte anche per il tramite della Questura di Messina e finalizzate al mantenimento dell’Ordine e
della Sicurezza pubblica, dopo aver visionato le immagini registrate con l’ausilio di militari della
Sezione Operativa della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, accertavano che, in occasione dello
svolgimento dell’annuale “festa dei tre santi” tenutasi presso quel centro, nonostante le prescrizioni
imposte, parte dei cavalieri partecipanti alla processione religiosa a dorso di cavalli e successivamente
identificati a seguito di analisi delle stesse riprese effettuate, si rendevano responsabili del
maltrattamento dei cavalli su cui montavano, ancorché diffidati dai militari impiegati in servizio di
O.P. ad astenersi da tali condotte, sottoponendoli a fatiche e sevizie anche mediante l’uso di frustini
dando vita a vere e proprie competizioni abusive, con rischio per i numerosi fedeli presenti lungo le
vie oltre che dei militari comandati in servizio di O.P. e che, in un caso, portavano alla caduta di un
fantino e del suo cavallo da cui ne conseguiva, nelle ore successive, il decesso dell’animale a causa
delle ferite riportate. I militari impiegati, in considerazione dell’elevato numero di cavalieri e delle
migliaia di fedeli presenti, al fine di evitare ulteriori disordini, evitavano di interrompere il galoppo
ovvero di elevare contestazioni, anche amministrative, al fine di non turbare l’Ordine e la Sicurezza
Pubblica anche in relazione al forte sentimento di partecipazione presente
A conclusione dell’attività di indagine, i soggetti venivano deferiti in stato di libertà alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Patti per i reati di cui agli artt. 544 Ter comma 1 e 3 e 544 quinquies,
650 e 110 C.P. (maltrattamenti di animali, competizioni non autorizzate e mancata esecuzione di
ordine legalmente dato).