LIPARI, 02 MAG – Nelle Eolie esplode la protesta per il caro aliscafi deciso a livello ministeriale. Il costo del biglietto dal 10 maggio aumenterà del 35% per gli isolani e del 50% per i turisti.
Il vice sindaco di Lipari Gaetano Orto è su tutte le furie “Inaccettabile l’aumento delle tariffe delle corse degli aliscafi. Penalizzati i cittadini da una scelta irragionevole: pronto a tutto per ottenere il congelamento dei prezzi dei biglietti. Si mobiliti anche la deputazione regionale e nazionale. La decisione del governo nazionale, è grave.
Colpisce tutti i Comuni delle isole minori e le rispettive popolazioni, creando paradossalmente delle tariffe diverse tra gli aliscafi sostenuti dalla Regione siciliana, che non subiranno alcun aumento, e quelli finanziati dalla Stato”, dice.
“Siamo pronti a tutto – conclude – e non arretreremo di un solo centimetro su delle scelte che devono essere preventivamente discusse con i governi locali”. “Apprendo con stupore di questo aumento – dice Emanuele Carnevale, ingegnere-albergatore – tutto è inaccettabile e genera un danno enorme per la fragile economia delle isole, già duramente provata dall’innalzamento di tutti i costi dovuti alla crisi economica e all’emergenza Covid”. gli aumenti tariffari sui collegamenti marittimi statali con le isole minori della Sicilia.
“Da mesi – sottolinea Christian Del Bono, presidente Federalberghi Isole Minori – coi sindaci delle isole minori e ad altre associazioni, evidenziamo – sia nei confronti del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili quanto dell’Assessorato regionale – le forti perplessità sulle risorse messe a disposizione dallo Stato per garantire i servizi essenziali SNS.
I tagli ai servizi essenziali statali ed il conseguente aumento tariffario rappresentano una profonda ingiustizia sociale oltre ad essere del tutto anacronistici rispetto a quanto da anni previsto dai trattati comunitari e vista la recente approvazione al Senato del disegno di legge di modifica dell’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità”.