«Altro che citare i servizi igienici per apostrofare il nostro candidato a Sindaco, Franco De Domenico, Cateno De Luca invece di dare giudizi sprezzanti – interviene Domenico Siracusano, esponente di Coalizione Civica per Messina – pensi prima all’igiene della campagna elettorale di Basile. Riteniamo immorale e sconsiderato mettere in piedi una “lista di baraccati”, come l’hanno definita De Luca e Basile, non perché, ovviamente, ogni cittadina e ogni cittadino non abbia il diritto a rappresentare bisogni, istanze e interessi attraverso l’impegno in prima persona.
Con una lista con queste caratteristiche, però, – argomenta Siracusano – non si fa altro che istituzionalizzare una condizione, fissare uno stigma legato alla propria condizione abitativa. Non esistono i “baraccati”, esistono persone che hanno abitato o abitano una baracca e da questa condizione vanno liberate. Ci domandiamo, poi, chi ha dato gli elenchi a De Luca per contattare e coinvolgere queste persone e con loro le lavoratrici e i lavoratori delle partecipate che leggiamo nelle liste di De Luca. La candidatura è una scelta libera, e non estorta, di impegno per la propria comunità e non può essere legata a logiche di pressione, che percepiamo forti in città.
A proposito di candidature, l’ex sindaco ha poi apostrofato una candidata di Coalizione Civica per Messina tacciandola come “candidata al posto di…” con sprezzante sessismo evidenziando come è abituato a trattare candidate e candidati. A Mariella Valbruzzi, militante ed attivista da sempre, che aveva abbondantemente anticipato tali torbide discussioni nel suo video di presentazione, – chiosa Siracusano – tutta la nostra gratitudine per l’impegno e la coerenza della sua storia politica.
De Luca e Basile continuano ad avvelenare i pozzi della vita democratica, per questo per Messina – conclude l’esponente di Coalizione Civica – serve una nuova stagione di concordia e coesione politica e sociale».
La riflessione di Domenico Siracusano tocca nel segno di un degrado della politica incarnata da deluca che inquina la stessa democrazia. Solidarietà a M. VALPRUZZO e alla sua storia politica