Franco De Domenico evidenzia che “la discontinuità territoriale è una tassa occulta per i cittadini e per le imprese siciliane, quantificata in circa sei miliardi annui. Ogni siciliano (neonati compresi) paga 1.300 euro per questo balzello”.
MESSINA, 30 APR – “Il ddl sull’Insularità, approvato al Senato e che diventerà legge dopo un ultimo passaggio alla Camera, è un’opportunità per la Sicilia e in particolare per l’intera Area dello Stretto, da decenni penalizzata dalla discontinuità territoriale. Come è emerso, infatti, durante il dibattito parlamentare, oggi l’Italia è il primo Paese europeo per numero di cittadini insulari: oltre 6,6 milioni di abitanti, il 12 per cento circa della popolazione italiana. La discontinuità territoriale determina una vera e propria tassa occulta per i cittadini e per le imprese siciliane, quantificabile in circa sei miliardi annui. Ciò significa che, in media, ogni siciliano (neonati compresi) paga 1.300 euro per questo balzello: tutti gli abitanti dell’Area dello Stretto, quindi, sono tra i principali ‘contribuenti’. Pertanto, la prossima amministrazione comunale dovrà necessariamente porre un rimedio a tale ingiustizia”.
Lo evidenzia Franco De Domenico, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Messina.
“La mia idea, dunque – spiega l’esponente politico – è che, passando dal principio costituzionale alle misure di legge concrete, occorra intercettare fondi che dovranno essere utilizzati per abbattere i costi di attraversamento che gravano sui cittadini messinesi, garantendo loro finalmente tariffe almeno dimezzate, per attraversare lo Stretto anche quotidianamente, per motivi di lavoro e studio”.
Grazie al ddl in fase di approvazione – conclude Franco De Domenico – si modifica un errore commesso nel 2001, l’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e si promuovono misure necessarie a sanare questa diseguaglianza”.