L’istanza proposta in extremis dall’ex assessore Caruso per l’accesso del Teatro di Messina al Fondo FUS per il 2022/2024, il Fondo Unico Spettacolo per intenderci, non sarebbe stata accettata dal Ministero.
La notizia rimbalza sui social e sono proprio i componenti dell’orchestra dimenticata del teatro Vittorio Emanuele a denunciare il fatto. L’inoltro della richiesta era stato sollecitato il 28 gennaio ultimo scorso dal consigliere comunale Alessandro Russo, in quanto occasione importante per accedere a fondi che avrebbero consentito di poter impiegare se non stabilizzare l’orchestra del teatro, da sempre lasciata in condizione di precarietà e con incarichi a tempo determinato. Anzi anche non utilizzata in occasioni importanti, come quella della visita istituzionale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, proprio al Teatro Vittorio.
Il consigliere Alessandro Russo a gennaio denunciò ed evidenziò la dimenticanza a pochi giorni dalla scadenza e la richiesta fu, pertanto, formalizzata nel volgere di un solo giorno dall’ex assessore Caruso, annunciando che “era stata già presentata”, ma la data di protocollo era successiva al richiamo del consigliere. Dunque una richiesta tardiva? Una richiesta incompleta? Fatto sta che l’esito è stato negativo. Insomma, richiesta respinta.
E’ necessario, a questo punto, se la notizia fosse confermata, sapere i motivi di tale respingimento.
Lapidari i commenti sui social da parte di alcuni professori d’orchestra messinesi, un in particolare: “A Messina, città dove perennemente si ciarla di mancanza di soldi – scrive il professore d’orchestra messinesi – per poter finalmente dare un’orchestra al Teatro Vittorio Emanuele, s’era presentata un’occasione più unica che rara, ovvero soldi REGALATI … PORTATI FINO A CASA, letteralmente, da parte del MIC attualmente a guida Franceschini. Abbiamo appena appreso che la domanda presentata in corner dalla ex giunta De Luca è stata RESPINTA dal ministero. Geni del reperimento fondi LORO. I lavoratori più bistrattati della città, musicisti e maestranze storiche, chi devono ringraziare?“.