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GIORDANO CSA : ANCHE I PRECARI STORICI HANNO DIRITTO AD UNA PENSIONE DIGNITOSA

- 31/03/2022
giordano badagliacca csa

Ex Articolo 23, Lsu, Lpu e Asu, Cisal/CSA: “Pensioni da fame, pronta una raccolta firme in tutta Italia”

E’ l’iniziativa del sindacato per un ddl che consenta il riscatto dei CONTRIBUTI da parte di queste categorie di lavori che prestavano il loro servizio in lavori socialmente utili per poi percepire una misera somma mensile quale sussidio di disoccupazione.
Lavoro in nero legalizzato.

Adesso GIORDANO chiede con forza alla segreteria nazionale una raccolta firme in tutta Italia per presentare un disegno di legge di iniziativa popolare che consenta a migliaia di lavoratori Ex art. 23, Asu e Lsu di avere una pensione dignitosa: è questa l’iniziativa della Cisal/CSA nazionale che, su proposta della Cisal/CSA Sicilia, coinvolgerà tutte le Federazioni Nazionali del sindacato per consentire a condizioni vantaggiose il riscatto dei contributi figurativi dei lavoratori, di cui quasi 10 mila solo in Sicilia.

“Migliaia di lavoratori Ex art. 23, Asu e Lsu di varie amministrazioni rischiano di ritrovarsi con una pensione misera, addirittura più bassa di quella sociale – dicono Giuseppe Badagliacca e GIORDANO Gaetano della Cisal/CSA Sicilia – I servizi prestati dal 1996 a oggi non sono infatti riconosciuti come rapporto di impiego e i contributi figurativi non incidono sulle somme che verranno percepite: il risultato è che il riscatto di questi anni costerebbe migliaia di euro che i lavoratori non possono permettersi”.
Da qui la stesura di un disegno di legge che consenta di applicare la sola quota a carico del lavoratore e una lunga rateizzazione o, in alternativa, una compensazione con il Tfr ponendo gli oneri del datore di lavoro a carico del Fondo di Coesione dell’Agenzia per la Coesione territoriale. Un dipendente di categoria B, per fare un esempio, con le attuali norme deve versare 66 mila euro per riscattare 10 anni di contributi figurativi, pagando 1.100 euro al mese per 5 anni; con il ddl della Cisal, invece, la somma si ridurrebbe a 17.600 euro con 120 rate da 147 euro o 180 rate da 98 euro, potendo detrarre la metà del versato nei cinque anni successivi.
“Ringraziamo il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro e il segretario generale della federazione Csa-Cisal Francesco Garofalo per avere accolto la nostra PROPOSTA. L’obiettivo sarà la raccolta delle 50 mila firme necessarie per il ddl che poi andrà all’attenzione del Parlamento: un modo per risarcire migliaia di lavoratori di anni di precariato.
La Cisal/CSA nazionale chiederà inoltre alla Funzione Pubblica di riaffermare il diritto dei lavoratori fragili a prestare servizio in modalità agile”.