La morte della professoressa Augusta Turiaco necessita di un proseguimento di indagini e di molteplici approfondimenti investigativi. Lo ha stabilito il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, accogliendo le richieste del legale della famiglia della professoressa, l’avvocato Daniela Agnello. La decisione del GIP proviene dalla conferma che, al netto del dolo che non può ritenersi sussistente, “Non può escludersi una qualche negligenza, imprudenza o imperizia” derivante dalla somministrazione del vaccino Astrazeneca, a seguito della quale la professoressa, presumibilmente, andò incontro alla morte. Secondo il giudice potrebbero essere state violate “le predette procedure e le norme cautelari da esse imposte o, più in generale, omettendo di rilevare criticità che, con l’ordinaria diligenza prudenza o perizia, imposte e consentite dal progresso tecnico raggiunto fino a quel momento, avrebbero potuto e dovuto essere rilevate, in particolare, dal produttore del farmaco e comunicate agli utenti al fine della migliore prevenzione dei pur limitati effetti collaterali”.
In particolare le nuove indagini richieste dal giudice sarebbero volte ad accertare se, alla luce degli aggiornamenti successivi al “bugiardino” del farmaco, “se nel caso di specie l’evento che ha portato al decesso della vittima fosse ragionevolmente conoscibile e prevedibile in capo al produttore al momento in cui il farmaco è stato prodotto, immesso in circolazione e nel momento in cui lo stesso è stato somministrato alla odierna vittima”.
L’avvocato della famiglia, Daniela Agnello, il 15 dicembre dello scorso anno,. dopo la consegna da parte dei consulenti della Procura di Messina della relazione medico-legale con le indagini istologiche e di laboratorio che hanno attestato la sussistenza di un nesso causale tra la somministrazione del vaccino e il decesso della professoressa, aveva dichiarato che Augusta Turiaco “morì per le conseguenze determinate dal vaccino”.
«Lo specialista in medicina legale, coadiuvato dagli specialisti in malattie infettive e in anatomia patologica, ha escluso – spiegava il legale – la sussistenza di ulteriori cause patogenetiche o di disordini immunitari e/o infezioni e ha riscontrato gli ‘anticorpi antieparina PF4’ studiati e approfonditi dal professor Andreas Greinacher e in altri studi in ambito europeo e americano. I consulenti nelle 59 pagine ritengono, senza ombra di dubbio, che il decesso della Turiaco è in relazione eziologica con la somministrazione del vaccino AstraZeneca avvenuta l’11 marzo 2021. I tecnici escludono profili di responsabilità colposa a carico dei sanitari intervenuti nella vicenda, evidenziando che gli scarsi dati della coeva letteratura scientifica, oltre l’assoluta incertezza normativa dell’epoca, consentono di far ritenere esente da censure l’attività del personale medico e infermieristico».
«Si evidenzia – sottolineava ancora l’avvocato – che sin dal primo momento di questa tragedia la famiglia Turiaco ha elogiato gli interventi del personale medico e infermieristico del Policlinico universitario e mai ha censurato o chiesto di indagare sull’attività posta in essere dai reparti specialistici che hanno cercato di salvare Augusta Turiaco dal nemico invisibile».
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