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ASACOM, “Messina Social City, non è tutto oro quello che luccica. De Luca ha lasciato una promessa non mantenuta ed una barca che fa acqua”

- 17/03/2022

LETTERA APERTA di un Gruppo di lavoratori ASACOM assunti a tempo determinato dal marzo 2019

Venti di guerra soffiano ovunque. Chi scrive sono i lavoratori nella trincea del sociale lavoratori dimenticati su cui i politici di turno si fanno belli quando approvano qualche nuovo progetto senza dire il reale motivo per cui lo si sta lanciando:
-coprire con l’assistenza obbligatoria bambini ancora sprovvisti
-o aumentare le ore a tempo pieno ai lavoratori (rivendicando la conquista come una
battaglia sindacale)
-o ancora offrire la possibilità di assistenza a domicilio ai genitori ma solo se rinunciano a tutte le ore della stessa a scuola?


Stesso evento ma spiegazioni diverse…

Chi scrive tuttavia non vuole entrare in merito ai giochi di potere perchè troppo complessi
e subdoli. Chi scrive vuole solo far emergere l’ingiustizia sociale che vive, abbandonato
dalla politica, che rimpalla tra Messina Social City e Consiglio Comunale le colpe della
mancanza di un contratto certo e stabile per via di un bilancio non approvato o mai
presentato (anche qui dipende a chi si pone la domanda).
Siamo lavoratori che in seno alle cooperative vivevano il disagio della puntualità dello
stipendio, ma che in seno alla Messina Social City vivono la precarietà del lavoro e il
disconoscimento della meritocrazia. L’azienda speciale, nata dall’idea dei “creatori” per
eliminare il servilismo dei lavoratori dai politici e dai giochi di potere a vantaggio della
trasparenza e della giustizia sociale, non ha agito allo stesso modo con tutti i lavoratori
che il 1 marzo 2019 hanno subito il passaggio dalle cooperative alla nuova società.


Società pubblica (comunale), privata (come una coop)?

A chi è dato saperlo, visto che i vertici che si sono succeduti negli anni hanno giocato
entrambe le carte a proprio vantaggio per non procedere alla stabilizzazione di quegli
storici lavoratori che subivano già nelle cooperative il sopruso di un tempo determinato
ricorrente e senza nessuna motivazione tanto da portare al riconoscimento postumo di
una variazione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato in
sede conciliatoria.
A 4 anni dalla nascita della panacea di tutti i mali (la Messina Social City) noi ASACOM
vediamo rinnovato il contratto di volta in volta, noi che offriamo un servizio obbligatorio
perchè riconosciuto dalla legge come tale e che non si può certo sospendere dall’oggi al
domani. Perchè non è prevista una progettualità continuativa essendo pluriqualificati e offrendo un servizio apprezzato da docenti e genitori?
L’azienda ha ribadito che per ragioni economiche deve fare una ricognizione interna del
personale, riqualificando operatori che con un corso di qualifica professionale hanno fatto un percorso di avanzamento verticale.
Si tratta di riqualifiche basate sulla competenza? Non credo proprio visto che
burocraticamente non è stato previsto né un bando né una prova ma solo un atto di
interpello.
E con quale criterio entro la stessa panacea del personale al tempo determinato con uguale mansione si procede ad un incremento orario senza rispettare una graduatoria di anzianità o merito?
Invio questo sfogo a nome di tutta la categoria degli ASACOM perchè non riusciamo
ad ottenere risposte da nessuno.
De Luca ha lasciato la promessa di stabilizzarci in via definitiva e una barca che fa acqua da tutte le parti. Scrivo per far emergere che non è tutto oro quello che luccica e che le cooperative o la mentalità da cooperativa a Messina, nel sociale, non sono mai finite, al contrario di come qualcuno si vantava.


Gruppo di lavoratori ASACOM assunti a tempo determinato dal marzo 2019