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Libero pensiero, che ai comizi, per qualcuno deve rimanere solo pensiero… Inaccettabile, come raccontato da Amalia Ferro.

- 16/03/2022
vlcsnap 2022 03 16 18h22m35s955 voce di Sicilia

Oltre che su agenzia di stampa e su comunicati, siamo abituati, gioco forza, a leggere anche sui social. Così come ad essere presenti alle conferenze stampa, così come ai comizi degli ultimi giorni. Anche senza ufficialità di giornalisti, ma solo come cittadini. Come è avvenuto oggi alla presentazione del tour di De Luca a piazza Municipio. Così abbiamo potuto raffrontare con chi di noi era presente, quanto accaduto e raccontato sui social da una cittadina messinese. Evidentemente, diciamo così, non vicina all’ex sindaco, e che solitamente non le manda a dire. Ma come spesso accade, proprio quando cerchi di farti i fatti tuoi ed evitare, ecco che ti capita quello che è accaduto. Fuori dai denti e dall’ironia, perché da ridere c’è ben poco, ciò che racconta Amalia Ferro, perché è di lei che stiamo parlando, è grave non per essere stata nominata, nome e cognome, da Cateno De Luca nella sua diretta social. Bensì per la modalità di cui lei riferisce secondo la quale è stata “invitata” a fermarsi e, con veemenza, a ripetere quanto da lei poco prima detto alla figlia. In sostanza questo il passaggio fondamentale del racconto di Amalia Ferro, che si trovava a piazza Municipio con la figlia per motivi di natura personale e non per l’evento politico, supportato dall’audio della diretta Facebook dell’ex sindaco:

“Uscita mia figlia (dal palazzo comunale, ndr.), faccio il cenno per andarcene e le sussurro

” Guarda un pò che buffonata! “, mi incammino verso la macchina, mi giro e noto la signoria Musolino farmi cenno con fare beffardo con la mano ” Torna qui “, all’istante penso

” Ma, questa mi chiama a se con questo gesto da signora padrona ed io una bambina di sette anni!?” E penso di ignorarla, mentre lei insiste nel volere che io tornassi indietro.

( chi mi conosce sa che non sono una, che scappa) per cui ritorno sui miei passi, arrivo da lei e chiedo

: Mi dica?

E lei con fare intimidatorio

: Sbaglio o hai detto che siamo Buffoni?

: No signora io ho detto a mia figlia, facendo il cenno al furgone e non a lei che questa è una buffonata! Poi, se voi vi ritenete Buffoni, lo sta dichiarando lei!

Insiste con quel fare da scaltrona

: Dunque lei ha il coraggio di ridirlo!?

( nel frattempo i suoi colleghi attorno esprimono giudizi nei miei confronti)

: Certo che ho il coraggio, solo che lei sta cercando una provocazione! Perché io ho solo espresso un mio parere parlando a bassa voce con mia figlia!

Ma non avrei, visto che la mette sul coraggio, alcun timore a dire il mio pensiero ad alta voce, vi pregherei, da libera cittadina di fare politica seria! Di evitare spettacoli e strumentalizzazioni del dolore altrui, perché chi ha i figli che devono scappare altrove siamo noi! Ed in tre anni, non avete mai accennato a questa piaga!!”.

A seguire anche l’intervento dell’ex sindaco che sospende solo per un momento il suo discorso alla platea di fan connessi alla sua pagina social, per chiedere alla Ferro “Lei che lavoro fa? Io faccio l’amministratore”.

Piccola morale preoccupante: ai comizi per qualcuno è accettato il libero pensiero, ma deve essere solo “pensiero” per l’appunto. Guai ad esprimere il minimo dissenso. Il confronto non è previsto.