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Messina, Relazione Antimafia sulla condizione minorile: dalle risposte insoddisfacenti dell’ex assessore Calafiore alla “mafia supplente dello Stato”

- 12/03/2022

Il 12 gennaio di quest’anno la Commissione Regionale Antimafia, presieduta da Claudio Fava era a Messina, e precisamente si trovava nei locali della scuola “Giuseppe Catalfamo”, nel cuore del quartiere periferico popolare CEP.

L’intenzione, raggiunta, era quella di tracciare un quadro delineato della condizione minorile a Messina, dal punto di vista della dispersione scolastica e del disagio sociale, e di quali contromisure disponessero e fossero state attuate dagli operatori sul territorio, dai presidi, ai parroci, fino all’assessore pro tempore, Alessandra Calafiore, dimissionatasi il 14 febbraio scorso insieme a tutta la governance della città di Messina per motivi di opportunità elettorale.

La relazione finale dell’inchiesta sulla condizione minorile in Sicilia, approvata all’unanimità, è stata presentata in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni il 9 marzo scorso.

LE RISPOSTE DELL’EX ASSESSORE ALESSANDRA CALAFIORE

Da queste 106 pagine viene fuori uno spaccato della città messinese che delinea una situazione tragica, spesso ai limiti dell’assurdo, con una struttura politica ed assistenziale inadeguata che poco è in grado di fare e che poco, infatti, ha prodotto in favore della necessità di aiuto che i minori, soprattutto di zone degradate come CEP, Fondo Fucile e Giostra, vivono quotidianamente. Ma soprattutto l’imbarazzante non conoscenza della situazione reale da parte di chi, come l’ex assessore alle Politiche Sociali della giunta De Luca, Alessandra Calafiore, aveva il dovere di conoscere. Le risposte fornite dall’ex assessore Calafiore in quell’occasione si commentano da sole, e le riportiamo integralmente, con annesso il commento della Commissione, riportato, impietosamente, in relazione.

MESSINA dove lo STATO è un GOLEM, “evocato alla bisogna. Malavita è supplente”

Dalle audizioni emerge che la periferia di Messina “non sfugge al fenomeno di disgregazione sociale che questa Commissione ha acclarato durante le missioni a Palermo e Catania. Anche qui infanzia e adolescenza non conoscono tutela, attenzione, rispetto. Unici punti di riferimento sono la scuola e la parrocchia. Il resto è soltanto edilizia popolare, pensata e realizzata spesso senza criterio. Lo Stato è un Golem, evocato alla bisogna. La malavita, dal canto suo, fa da supplente: aperta 24 ore su 24. Ed è quest’ultima, alla fine, ad apparire paradossalmente più credibile se non anche più inclusiva“. Un quadro, quindi, di estremo disagio che non riguarda solo il CEP, ma anche altre zone “calde” come Bordonaro, Fondo Fucile, Giostra e Giampilieri.

Le “difficoltà dei servizi sociali”: “70 minori per ogni assistente sociale. Un carico impossibile da espletare in modo ottimale”

Qual è la reale consistenza e la presenza dello Stato, inteso come istituzione, e rappresentato a Messina, come in ogni altra città, dal Comune? La descrivono molto bene i presidi Angelo Cavallaro, della “Catalfamo”, e Grazia Patanè dell’istituto “Albino Luciani” come si legge nella trascrizione della loro audizione.

Non abbiamo un’assistente sociale di riferimento all’interno del Comune.

Angelo Cavallaro

“CAVALLARO, dirigente scolastico Istituto “G. Catalfamo” di Messina. “Non abbiamo un’assistente sociale di riferimento all’interno del Comune. Nel senso che le assistenti sociali sono diverse perché i casi non vengono stabiliti secondo le zone… Non c’è una figura assegnata ad hoc. Questo è un grosso problema perché ci dobbiamo confrontare con tanti assistenti sociali. Anche il fatto che loro siano sotto organico… per le nostre problematiche, l’assistente sociale non è presente, mentre mi capita molto spesso l’assistente sociale presente quando ad esempio c’è una questione di divorzio, di separazione tra genitori

Gli assistenti sociali nel Comune di Messina sono persone che viaggiano perché vengono da fuori, chi da Siracusa chi da Catania, alcuni gestiscono le cose in maniera molto banale, con una semplice telefonata

Grazia Patané

PATANÈ, dirigente scolastico Istituto “A. Luciani” di Messina. “Gli assistenti sociali nel Comune di Messina sono soltanto sette e alcuni di loro hanno contratto annuale per cui da un anno all’altro ci troviamo anche a cambiare persone. Sono tutte persone che viaggiano perché vengono da fuori, chi da Siracusa chi da Catania, alcuni gestiscono le cose in maniera molto banale, con una semplice telefonata”

LE RISPOSTE ALLA COMMISSIONE DELL’EX ASSESSORE CALAFIORE

Sul punto abbiamo raccolto la replica della dottoressa Alessandra Calafiore, assessore (all’epoca dell’audizione) con delega alle politiche sociali del Comune di Messina.

stiamo procedendo al rafforzamento del servizio sociale attraverso sette ulteriori figure.

Alessandra Calafiore – era il 12 gennaio del 2022


ALESSANDRA CALAFIORE, già assessore con delega alle politiche sociali del Comune di
Messina.
Quando noi siamo arrivati abbiamo trovato una situazione del servizio sociale al collasso. Con alcuni finanziamenti… abbiamo provveduto ad assumere 26 ulteriori figure, tra cui 19 assistenti sociali, 3 educatori e 3 psicologi125. Questa è stata l’azione immediata. Per queste figure abbiamo proceduto, tra l’altro, ad una proroga dei contratti e li abbiamo prorogati – così come ci ha consentito la normativa – fino al 31 dicembre 2022… Inoltre con un nuovo finanziamento – abbiamo già l’avviso pronto – stiamo procedendo al rafforzamento del servizio sociale attraverso sette ulteriori figure. Naturalmente noi ancora siamo una città in cui si attende una risposta della Corte dei conti, quindi siamo anche limitati nelle spese che possiamo fare”.

E’ bene ricordare che Alessandra Calafiore risponde alle domande della Commissione il 12 gennaio 2022. Solo un mese e due giorni dopo si sarebbe dimessa…


come fa una persona anche dotata di grande esperienza, forza mentale e fisica a seguire 70 fascicoli più l’attività routinaria.

ANTONIO DE LUCA, componente della commissione. Assessore, voi oggi conoscete il carico di lavoro delle vostre assistenti sociali?
ALESSANDRA CALAFIORE, Sì, assolutamente sì…
ANTONIO DE LUCA, componente della commissione. Perché a me risulta che ogni assistente sociale ha 70 fascicoli solo per il minorile, più l’attività routinaria. Io cerco di capire come fa una persona anche dotata di grande esperienza, forza mentale e fisica a seguire 70 fascicoli più l’attività routinaria.
ALESSANDRA CALAFIORE, . Onorevole De Luca, io condivido pienamente quello che dice, anche
perché questo lavoro del servizio sociale lo seguo costantemente e la politica che è stata messa in atto da questa amministrazione è stata volta proprio a rafforzare queste risorse attraverso la proroga dei contratti, attraverso l’integrazione oraria e attraverso – come ho detto anche in precedenza – queste ulteriori sette figure che intendiamo anche assumere attraverso i finanziamenti che abbiamo. Perché è chiaro che, come in tutti i comuni d’Italia, il Comune di Messina a causa della pandemia ha visto aumentare notevolmente il carico di lavoro del servizio sociale… Non è soltanto una situazione che riguarda il Comune di Messina che si trova ad avere un numero di assistenti sociali non sufficiente, a cui però stiamo cercando di porre rimedio con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione e con tutti i finanziamenti che abbiamo a disposizione.

IL “SEMPLICE QUESITO” alla Calafiore: “l’amministrazione comunale è a conoscenza o no del numero di ragazze madri presenti nelle zone di risanamento?”

Si legge nella relazione della Commissione Antimafia, “Il quesito è semplice: l’amministrazione comunale è a conoscenza o no del numero di ragazze madri presenti nelle zone di risanamento? Sentiamo l’ex assessora Calafiore.

ALESSANDRA CALAFIORE. I dati che noi abbiamo sono i dati presenti all’interno della nostra
banca dati.

CLAUDIO FAVA, presidente della Commissione. Quindi esiste questo censimento o no?
ALESSANDRA CALAFIORE. I dati si devono estrarre dalla banca dati… è chiaro che siamo in grado di poter recuperare questi dati ma sono all’interno dei nostri software sostanzialmente.
FAVA. Andrebbero lavorati e scorporati?
CALAFIORE. Certo, certo… Abbiamo incrociato i dati ed abbiamo saputo quanti
minori c’erano, quanti disabili c’erano, abbiamo un quadro completo. La stessa
cosa la possiamo fare attraverso i dati che, naturalmente, sono dei dati in questo momento statici che possono diventare dinamici all’occorrenza…”.

Lapidaria la valutazione della Commissione Antimafia: ” Emerge, ancora una volta, come il soddisfacimento del diritto – costituzionalmente garantito – all’assistenza sociale sia subordinato, di fatto, a ragioni di bilancio. Insomma, bisogna far tornare i conti. Vale per Messina così come molti comuni della Regione. E non può sottacersi il peso determinate dell’emergenza pandemica nel riscrivere l’ordine delle priorità. A discapito, sempre, delle fasce più deboli. Unica consolazione, ci dicono a Messina, la circostanza che nuove assunzioni – al pari di quanto accaduto a Catania – siano state programmate“.

Utile ricordare che l’ex assessore Alessandra Calafiore, così come nessun rappresentate del Comune di Messina, abbia partecipato a quella che è stata un’occasione unica di confronto con tutti gli attori della lotta al disagio minorile, e che si è svolta il 23 novembre dello scorso anno nell’aula magna dell’Università di Messina. Nessuno della giunta intervenne.