Un’altra notte di bombardamenti e per questa mattina alle 10, le 8 ora italiana, nuova tregua annunciata dai russi per consentire ai civili di lasciare le città.
Ieri nuova escalation di sanzioni e risposta russa. il presidente Usa, Joe Biden, ha vietato l’importazione di petrolio e gas dalla Russia. Putin ha risposto con un divieto di import-export. Ma la situazione economica russa potrebbe essere già allarmante. Secondo Standard & Poor’s Mosca potrebbe registrare un -6,2% del pil per il 2022 per effetto delle sanzioni.
Secondo l’intelligence Usa, inoltre, la Russia sta incontrando gravi difficoltà militari in Ucraina, con problemi logistici ma anche nel morale delle truppe, e avrà difficoltà a controllare il territorio e a installare un regime filo-russo, considerata la persistente resistenza ucraina.
Il presidente Zelensky ha aperto uno spiraglio che oggi potrebbe allargarsi per quanto riguarda Donbass, Crimea e Nato: “Possiamo discuterne e raggiungere un consenso su come questi territori continueranno a vivere”: lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista alla AbcNews, rispondendo a una domanda sulle richieste avanzate dal presidente russo Vladimir Putin riguardo alla riconoscimento della Crimea in Russia e dell’indipendenza delle due repubbliche del Donbass.
“Per me è importante sapere come la gente che vuole essere parte dell’Ucraina vivrà in questi territori. La questione è più complicata del semplice riconoscerle”, ha sottolineato, ribadendo che “questo è un ultimatum e noi non siamo pronti per gli ultimatum”.
AGI