Sarebbero oltre 2.000 le vittime civili del conflitto in corso in Ucraina fino a oggi: a riferire questa cifra è il Servizio statale di emergenza ucraino, citato dal quotidiano locale in lingua inglese The Kyiv Indipendent. Le ostilità sono cominciate giovedì scorso, quando la Russia ha lanciato un’offensiva militare.
Secondo i dati raccolti dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), le persone fuggite dal conflitto negli ultimi sei giorni sono poco più di 835mila. La maggior parte dei profughi si sta dirigendo verso la Polonia, dove a varcare la frontiera sarebbero state circa 453mila persone, e poi la Moldavia, quasi 80mila rifugiati accolti, e l’Ungheria, più di 115mila le persone giunte negli ultimi giorni. Arrivi massicci si stanno registrando anche in Romania e Slovacchia.
Il numero di soldati russi che hanno perso la vita nel corso dell’operazione non è noto. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto oggi che sarebbero circa 6.000 i militari uccisi dalle forze armate di Kiev. Il ministero della Difesa di Mosca non ha fornito alcuna stima, riferendo solo di vittime e feriti tra i militari. Continuano intanto i bombardamenti in numerose città del Paese. Secondo il direttore della metropolitana di Kiev, circa 15mila persone hanno trovato rifugio dalle bombe nelle stazioni della rete della città.
LA RUSSIA: “ABBIAMO PRESO KHERSON”
Intanto, le forze armate russe avrebbero preso il pieno controllo della città ucraina di Kherson, capoluogo dell’omonimo oblast meridionale situato a circa 80 chilometri dalla costa del Mar Nero e a poco più di 100 dal confine con la regione della Crimea. A sostenerlo è il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, rilanciato dall’agenzia pubblica Tass.