ROMA – Via libera unanime del Consiglio dei ministri al nuovo decreto Ucraina. Il dl introduce ulteriori misure urgenti in relazione agli sviluppi della crisi tra Kiev e la Russia. Si tratta di interventi in quattro settori: difesa, energia, rifugiati e università. La norma stanzia mezzi e tecnologie militari per sostenere la difesa ucraina e apre la possibilità di procedure semplificate per il ricorso a una pluralità di fonti energetiche. Il premier Mario Draghi aveva parlato della possibile riapertura delle centrali a carbone, dell’auspicabile aumento del numero di rigassificatori e di un maggiore approvvigionamento da fonti rinnovabili.
I RIFORNIMENTI MILITARI ALL’UCRAINA
Il decreto prevede un intervento per garantire “sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina”. Il testo approvato dal Governo “contiene una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al ministro della Difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. È prevista peraltro una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti”. Lo comunica palazzo Chigi.
10 MILIONI E 16MILA POSTI PER ACCOGLIERE RIFUGIATI
Il Consiglio dei ministri ha deciso di “incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea. Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto”. In merito, si apprende da palazzo Chigi, “sono stati stanziati 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali per consentire di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti. Mentre, in vista del fatto che una parte del flusso dei profughi si indirizzi presso il nostro Paese, come in parte già sta cominciando ad avvenire, nel decreto legge approvato è stato previsto il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri in Italia”.
Il decreto prevede, come comunica palazzo Chigi, “un incremento di 13mila posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai prefetti (Cas); un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (Sai); che i cittadini ucraini vengano ospitati nei Cas anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale; che le disponibilità dei Cas e della rete Sai, già incrementate dopo la crisi afgana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini”.
500MILA EURO PER ACCOGLIERE DOCENTI E STUDENTI DA KIEV
Il decreto approvato dal Cdm istituisce inoltre “un apposito fondo da 500mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani. Sono previsti tutti i mezzi per garantire loro il diritto allo studio, partendo dalle borse di studio”.
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