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Kiev sotto assedio. Zelensky rifiuta di lasciare la città: “Non mi serve un passaggio, ma munizioni”

- 26/02/2022
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Dopo le esplosioni durante la notte, poco prima dell’alba a Kiev c’è stata una pausa di circa 45 minuti.  A partire dalle prime ore del mattino la città è apparsa tranquilla senza esplosioni che invece avevano risuonato nelle ore precedenti a ovest e a sud della città, con il cielo illuminato da lampi. Esplosioni si sono verificate anche a nord-ovest della Capitale.

.Le forze ucraine hanno annunciato di aver respinto un “attacco” notturno di soldati russi a una delle loro posizioni su Victory Avenue, una delle arterie principali di Kiev. “L’attacco è stato respinto”, ha detto l’esercito ucraino in un messaggio sul suo account Facebook, senza fornire ulteriori dettagli sul luogo esatto dello scontro.

L’esercito ha poi pubblicato sul suo account una foto che mostra un grande nuvola di fumo che si alza in un’area urbana in piena notte. Dal centro della Capitale, si sono sentite forti esplosioni. In un’altra dichiarazione, l’esercito ucraino ha ribadito che “pesanti combattimenti” si stanno tenendo a Vasylkiv, circa 30 chilometri a sud-ovest di Kiev, dove i russi stanno “cercando di sbarcare i paracadutisti”.  

Il governo degli Stati Uniti secondo fonti del Washington Post, avrebbe dato la disponibilità a evacuare da Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, se fosse necessario per non mettere in pericolo la sua incolumità. Ma il presidente ha rifiutato di andarsene: “La battaglia è qui – avrebbe dichiarato secondo quanto riportato dall’Associated Press – ho bisogno di munizioni, non di un passaggio”.

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Press Service via AP

L’Ucraina è sola a difendersi dalla Russia, perché le potenze mondiali restano a guardare da lontano: lo ha detto oggi il presidente Volodymyr Zelensky, in un messaggio video. Il capo di Stato ha anche sottolineato che le sanzioni annunciate ieri da Stati Uniti e Unione Europea non sono sufficienti. “Questa mattina siamo soli a difendere il nostro Stato” ha detto Zelensky. “Come ieri, le maggiori potenze del mondo restano a guardare da lontano”. Il presidente ha denunciato che questa notte bombardamenti hanno raggiunto aree abitate della capitale Kiev. “La Russia è stata convinta dalle sanzioni di ieri?” ha chiesto Zelensky in modo retorico. “Sentiamo nel cielo e vediamo qui sul terreno che questo non è stato abbastanza“.

“Un arresto immediato delle operazioni militari russe” è stato chiesto nella serata di ieri dal presidente francese Emmanuel Macron al suo omologo Vladimir Putin nel corso di una telefonata seguita all’avvio dell’offensiva di Mosca in Ucraina. Macron, che è anche presidente di turno dell’Unione Europea, ha sottolineato che “la Russia si espone a sanzioni massicce”. Del colloquio si riferisce in una nota diffusa dall’Eliseo. In un altro comunicato, il Cremlino sottolinea che il colloquio è stato “serio e franco” e che Putin ha fornito “una spiegazione dettagliata delle ragioni” delle scelta di Mosca.

AGI – Dire.it