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AUTOSTRASPORTO E PESCA. INTERI COMPARTI IN CRISI. DE LUCA: “SONO AL VOSTRO FIANCO MA DOBBIAMO PENSARE AD INIZIATIVE CHE NON DANNEGGINO ULTERIORMENTE LA NOSTRA ISOLA”.

- 22/02/2022
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Nota stampa ufficio stampa Cateno De Luca

“Comprendo le difficoltà che gli autotrasportatori si stanno ritrovando ad affrontare in questo momento. Il comparto produttivo dell’isola è messo a dura prova. Sto seguendo con interesse le notizie dei presidi in atto contro l’aumento del costo del carburante.”

A dichiararlo è il candidato alla Presidenza della Regione Cateno De Luca.

La situazione, afferma De Luca, è insostenibile in questi termini se pensiamo che un autotrasportatore e quindi anche un produttore che deve fare arrivare i suoi prodotti a Roma comunque deve spendere 400 euro in più rispetto ai competitor del resto d’Italia.”

Giuseppe Richichi, presidente dell’Associazione italiana autotrasportatori siciliani, ha promosso una protesta bloccando punti strategici della viabilità siciliana.

Ritengo, prosegue De Luca, sia la scelta meno adatta adesso. A che serve aggiungere altro danno al danno? Nel momento in cui si bloccano i trasporti inevitabilmente l’unico risultato è mettere in ginocchio più di quanto già lo sia tutto il comparto agroalimentare.

Ecco perché mi sento di lanciare un appello affinché la protesta in atto venga sospesa. Il tema non va affrontato qui in questi termini. Si tratta di una questione che deve essere affrontata a Roma. Lì dove si decidono le nostre sorti.

Voglio dire agli autotrasportatori che io ci sono. Organizziamoci ma in modo serio, non danneggiando l’intera catena agroalimentare.

Inoltre, è chiaro che fino a quando non ci sarà un movimento meridionalista fatto da uomini e donne pronti a lottare per i nostri diritti non conteremo mai nulla.

Al contempo sono vicino anche ai pescatori che stamattina stanno manifestando a Palermo in Piazza Indipendenza. Anche in questo caso il rincaro dei carburanti è alla base anche della protesta messa in atto da PrinciPesca che manifesterà in nome di tutti i pescatori siciliani contro il caro gasolio, le restrizioni della UE, e il mancato pagamento per i periodi di fermo obbligatori. Anche nei loro confronti va la mia solidarietà.

Alla base della protesta anche l’amara constatazione che non sono arrivati neanche gli annunciati aiuti Covid alle imprese di pesca determinando una situazione che rischia di mettere in ginocchio un intero settore e circa settemila pescatori. Non bisogna poi dimenticare che si tratta di un comparto già messo a dura prova da regole che penalizzano i nostri pescatori. I Paesi nordafricani, infatti, non seguono le stesse norme che vengono imposte ai pescatori italiani. Questo crea inevitabilmente una concorrenza sleale che lascia davvero poco spazio di manovra.

L’associazione PrinciPesca oggi è scesa in Piazza Indipendenza a Palermo per chiedere che finalmente qualcuno ascolti le loro richieste. Anche in questo caso registriamo il silenzio colpevole del Governo regionale che si rende complice con la sua consueta inerzia di una crisi senza precedenti per il settore della pesca siciliana.