L’indennità di area di vigilanza personale non poteva essere tolta agli agenti di Polizia Municipale di Messina ai quali Cateno De Luca e l’assessorato, di concerto con direttore generale e dirigenza hanno imposto il cambio profilo al ruolo civile. “Lo stabilisce la normativa vigente e contrattuale” così scrive Pietro Fotia, Segretario Generale del CSA, nella diffida al Comune di Messina, in data 17 febbraio 2022, nella persona di DG e dirigente Ajello, a ripristinare l’indennità, ma soprattutto a pagare gli arretrati, e con i dovuti interessi.
Ma allora qual è stato il decantato “risparmio” dell’operazione di tagli effettuata da Cateno De Luca, dall’ex assessore Musolino e dal Direttore Generale, oggi candidato a sindaco per De Luca, Federico Basile? Il supposto “risparmio” si traduce oggi in una diffida e nell’evidenza di aver violato le norme contrattuali, con l’evidente ed immediato obbligo di ripristinare l’indennità maltolta e di pagamento degli arretrati per coloro che dopo anni di servizio onorato si sono visti togliere la divisa a causa di patologie il più delle volte insorte anche per il tipo di servizio particolarmente usuranti.
Ma c’è ancora di più, come se non bastasse: accade, infatti, che GLI UFFICI INTERNI SONO SGUARNITI. Non ci sono più gli agenti che assicuravano i servizi interni di assistenza al pubblico. Un’operazione fallimentare ed a rischio danno erariale. Per non parlare dei disagi dei cittadini.