Rossana Carrubba, la segretaria generale del Comune di Messina, è sola al comando di un ente abbandonato contemporaneamente da Sindaco, assessori, vicesindaco e direttore generale. Una situazione anomala e gravosa per chi, come un segretario generale, è già carico di responsabilità.
Rossana Carrubba ha ricevuto la fascia di primo cittadino da De Luca non solo per atto dovuto ma anche, al momento, nei fatti, operativamente. Serve un commissario e con urgenza. Anzi ne servono due. Nell’attesa che venga nominato colui che dovrà prendere le redini dell’amministrazione uscente finché non si vada a giuste elezioni, esplode la vicenda dei TSO e la segretaria comunale lancia un grido d’allarme che non doveva ricadere sulle sue spalle. Ed invece non era stato previsto ciò che doveva invece essere previsto. “Colpa di Musumeci e dell’assessorato autonomie locali” dice De Luca, “basta un colpo di penna per nominare un commissario”. Ma la gravità della situazione resta tutta e sulle spalle della città. Cosa poteva e doveva fare De Luca? Delegare il presidente del consiglio comunale o un presidente di quartiere per affrontare le emergenze. Ed invece De Luca si è “fidato” di un provvedimento urgente che inviasse in tempi brevi un commissario che invece ancora non è stato nominato, nonostante le sue sollecitazioni. Intanto, nella totale vacatio amministrativa, il “castello” comunale resta silenzioso e tutto sulle spalle di Rossana Carrubba, almeno in base a quelle che sono le sue responsabilità. Molto poche. Le altre rimangono in capo a chi se n’è andato stappando una bottiglia di spumante per andare a fare “la guerra” alla Regione.
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