208 views 4 min 0 Comment

Fondo Fucile: un solo colpo di benna tra tonnellate di rifiuti, suppellettili e due persone ancora residenti.

- 10/02/2022
00093.MTS .00 00 07 12.Immagine001 voce di Sicilia

Ci sono almeno cinque minuti di lavoro…”. E’ ironico un passante mentre si ferma ad osservare il lavoro degli operai di Messina Servizi intenti da ieri a rimuovere tonnellate di rifiuti di cui è colma una delle casette di Fondo Fucile. Lo dice in dialetto stretto, donando ancora più ironia e drammaticità a quello che è un fatto che va oltre la notizia annunciata da “radio Zanca” di ieri: altro che abbattimento delle “baracche” di Fondo Fucile.

TONNELLATE DI RIFIUTI ED UN SOLO COLPO DI BENNA

Ognuna di queste casette è ricolma di immondizia abbandonata come fossero piccole discariche, cassonetti di cemento abbandonati dalle famiglie che sono state qui per decenni e che oggi risiedono nelle case a loro assegnate da ARISMè, alcune anche sul centralissimo viale San Martino.

00155.MTS .00 00 08 01.Immagine001 voce di Sicilia

Mentre si spala melma e sacchetti di rifiuti si è già raccolto un capannello di gente: un po’ venuti a raccogliere le ultime cose rimaste in questo dedalo insalubre di casette abbandonate e spazzatura ed altri per salutare il “Sinnoco” Cateno De Luca che fascia al petto si accinge a salire sulla escavatrice per dare il primo colpo di benna, neanche troppo ben assestato, ad una delle casette. Un solo colpo… E lo sbaraccamento è già finito.

Bisogna ancora rimuovere le tonnellate di spazzatura, rimuovere le suppellettili abbandonate, transennare gli accessi che verranno controllati dalle forze dell’ordine. Chi da stasera entra tra queste casette rischia la denuncia e l’arresto per sciacallaggio. Dopo le interviste e le dichiarazioni, comprese quelle del Prefetto di Messina, Di Stani, soggetto attuatore dello sbaraccamento, che affermano come “finalmente dopo tante amministrazioni e tante visite di politici si procede davvero allo sbaraccamento”, dice De Luca accerchiato dalle telecamere, si scopre che c’è ancora qualcuno che è rimasto bloccato all’interno di due casette.

“CI SONO ANCORA DUE PERSONE QUI”

Si tratta di un uomo ai domiciliari che non può spostarsi senza l’autorizzazione del Giudice di Sorveglianza e di un uomo affetto da obesità grave e con crisi respiratorie. La prima vicenda delle due si risolve in diretta: arrivano i Carabinieri che informano ARISMè che il Giudice ha autorizzato allo spostamento dell’uomo ristretto ai domiciliari. Si potrà adesso spostare ma con precise modalità che ha stabilito il giudice. Il secondo continua a dormire nella sua casetta, costretto a letto e con l’ossigeno. E’ assistito dalla figlia appena ventenne. A fare la guardia alla casetta del malato , il cognato. “Abbiamo chiamato più volte ARISMè ma non ci hanno risposto mai in una settimana di tentativi. Mio cognato non può muoversi e non possiamo spostarlo noi. Non sappiamo come fare” dichiara. Chiamiamo l’avvocato Scurria che è a conoscenza della vicenda. Si chiamano anche i servizi sociali che dovranno provvedere allo spostamento. “Il signore ha la casa già assegnata in viale San Martino, dice l’avvocato Scurria, adesso chiederò a Messina Social City di provvedere a programmare lo spostamento del signore che di certo non può più rimanere qui, senza luce e senza acqua”. Attendiamo di sapere dal cognato come andrà a finire.

IN CONCLUSIONE…

Demolizione? La strada è ancora lunga. Spazzatura, suppellettili, transennatura, spostamento di due persone rimaste… e poi si vedrà quando si inizierà davvero. Per oggi solo un colpo di benna, e tante foto e riprese con il Sindaco di Messina, per altri quattro giorni (?), in posa. Mentre qualcuno si ricorda che Capacity, che campeggia sul cartellone dei lavori appena affisso dagli operai della SMEDA di Matera, è un nome che già si era sentito dire da un altro sindaco. Un progetto che aveva presentato la Giunta Accorinti… nel 2017. Si chiama continuità amministrativa e non è vergogna ammetterla…

capacity voce di Sicilia