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AUTOSTRADA – Calcinacci come “meteoriti” dal viadotto Tarantonio. Il racconto dei residenti

- 09/02/2022
tarantonio

Siamo cresciuti sotto i viadotti che negli ultimi anni sono diventati un pericolo, per la nostra comunità e per gli utenti che vi transitano“. Inizia così il racconto dei residenti della zona sottostante e di chi è costretto con frequenza a transitare sotto il viadotto Tarantonio della Messina-Palermo. Da quel viadotto cadono calcinacci anche di una certa portata. Un pericolo costante per tratti di struttura evidentemente ammalorata che esige interventi immediati.

“Era il 2015, continua il racconto riportato da diverse altre testate, quando cominciarono i problemi, nel 2017, la caduta di calcinacci si è fatta più frequente, allora siamo riusciti a catturare l’attenzione di un quotidiano nazionale, che ha realizzato un servizio. Dopo la caduta del ponte “Morandi” a Genova, è intervenuta una ditta che ha fatto dei lavori di ripristino solo nella parte bassa di due piloni e poi sono andati via, il piccolo ripristino è ancora visibile. Abbiamo assistito solo al continuo deterioramento strutturale e alla caduta di calcinacci, infatti quando passiamo sotto lo facciamo di corsa con il casco e in protezione, non abbiamo alternative. Lo scorso anno abbiamo assistito alla caduta di un pezzo di cemento grande come un materasso, il “meteorite” si è conficcato sopra un capanno abbandonato. Negli anni abbiamo visto e sentito di tutto, come volare un camion, siamo andati a soccorrere l’autista ma era già deceduto, poi la caduta di un altro camion, un’auto di turisti svizzeri è rimasta in bilico e sono stati salvati per miracolo. Durante e dopo le piogge è un continuo rumore di gomme in frenata e tamponamenti, con strazianti grida, che si sentono in tutta la vallata soprattutto di notte. L’ultimo incidente ha visto coinvolto un giovane militare, che si era fermato a soccorrere dei feriti. L’abbandono è evidente e ci auguriamo non si verifichi un altro Ponte “Morandi”, perché da sotto sembra tutto marcio. Lo scorso anno le telecamere di “Mi Manda Rai3”, hanno fatto un bel servizio e portato alla ribalta nazionale  il degrado della tratta a pagamento chiamata autostrada. Pretendiamo che tutti facciano la loro parte a cominciare dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, abbiamo bisogno di  investimenti e l’intervento dell’Anas, noi siciliani, ci sentiamo isolati, penalizzati e per favore non chiamatele autostrade”.