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Strage di Licata: quei due bambini trucidati dallo zio. Il più piccolo nascosto sotto il letto

- 26/01/2022
licata tardino

Angelo Tardino, 48 anni, autore della strage di Licata, si è ucciso con la sua terza pistola mentre era al telefono con i Carabinieri che cercavano di indurlo a costituirsi. Ma lui, dopo aver confessato ciò che aveva fatto alla moglie, ha preferito togliersi la vita.

Poco prima aveva ucciso senza pietà a colpi di arma da fuoco il fratello Diego Tardino di 44 anni, la moglie del fratello, Alessandra Ballacchino di 39 anni e i due loro figlioletti, Alessia Tardino di 15 anni ed il piccolo Vincenzo di 11 anni.

Li ha inseguiti stanza per stanza, nella loro casa dove si è presentato stamattina presto armato di tutto punto: aveva tre pistole con sé, come se dovesse andare a combattere quella che era diventata una sua “guerra”. Per questioni di eredità.

IL PICCOLO VINCENZO SI ERA NASCOSTO SOTTO IL LETTO

Desta particolare orrore le modalità con le quali i due ragazzini sono stati uccisi dallo zio. Alessia di 15 anni è stata freddata in una delle stanze della casa mentre cercava di sfuggire alla follia omicida dello zio che le aveva già ucciso il papà sulla porta di casa. Vincenzo, che non era stato immediatamente ritrovato, si era nascosto in quello che per un bambino è uno dei posti “più sicuri”: sotto il letto. Vincenzo si era coperto con un plaid cercando di non essere visto. Ma lo zio gli ha avvicinato la pistola e gli ha esploso contro un colpo fatale, senza alcuna compassione per quel piccolo nipote indifeso e terrorizzato.

Il movente una questione legata alla spartizione dei terreni tra i due fratelli.