Blitz ieri nella sede di Catania dell’Ufficio scolastico provinciale, l’ex Provveditorato agli studi, di una trentina di studenti di diverse scuole della città che hanno protestato per la morte di Lorenzo Perelli, schiacciato da una trave d’acciaio durante il suo ultimo giorno di alternanza.
Uno striscione con la scritta ‘Non si può morire di scuola-lavoro’ è stato esposto da un balcone dagli studenti, che scenderanno in piazza in tutta Italia il prossimo 28 gennaio. “La morte di Lorenzo – dice Diego D’Urso, tra i promotori della protesta – non è un incidente. In questi anni si sono già verificati gravi incidenti che hanno coinvolto studenti in stage dei ‘Percorsi per le competentze trasversali ed orientamento’ma non è stata presa alcuna misura che tutelasse la loro sicurezza o che mettesse in discussione il sistema dell’alternanza scuola-lavoro”.
“Non si può morire a 18 anni – continua D’Urso – lavorando gratis dentro un’officina. Oggi i ministri del Governo Draghi piangono lacrime di coccodrillo mentre stanziano altri miliardi per finanziare il sistema dell’alternanza scuola-lavoro con il Pnrr. Tutte le forze politiche che hanno sostenuto e votato la ‘Buona Scuola’ hanno pesanti responsabilità su questa situazione. È un sistema marcio quello che insegna a milioni di giovani che è normale lavorare gratis senza diritti e sicurezza, per abituarli a un futuro di sfruttamento e miseria”.
“Per questo – conclude lo studente – manifesteremo venerdì 28 gennaio ore 9.30 in Piazza Roma come in decine di città italiane. Invitiamo tutti gli studenti e i lavoratori a unirsi alla nostra protesta,perché c’è in gioco la nostra vita e il nostro futuro. La morte di Lorenzo non passerà sotto silenzio”
Condividi: