Cateno De Luca spiazza tutti. Ma non chi sapeva della convocazione del sindaco innanzi alla Corte dei Conti, il prossimo 8 febbraio alle ore 10.00, in remoto, per argomentare sul piano di riequilibrio sui conti della città di Messina. Due giorni dopo cioè l’esecutività delle dimissioni del Sindaco. Da qui l’esigenza di ritirarle.
Il Sindaco De Luca dovrà chiarire i tanti punti critici evidenziate dalla Corte e per farlo deve continuare ad essere sindaco. “Un contraddittorio a tutti gli effetti” dice De Luca, con tanto di presentazione di memoria. La convocazione è giunta oggi, ma del suo arrivo si sapeva.
Pertanto l’annuncio della revoca. Un atto dovuto? Sicuramente utile in quanto solo chi ha elaborato il piano chiamato “Salva Messina” saprebbe come rispondere innanzi alla Corte. De Luca quindi sospende, anzi ritira, come detto il documento, allungando così il tempo necessario per l’esecutività delle dimissioni. Ma solo fino al 13 febbraio, visto che De Luca annuncia che dopo 24 ore dalla revoca le ripresenterà. Con l’obiettivo di guadagnare due giorni. Il tempo utile per presentarsi innanzi alla Magistratura contabile come sindaco in carica.
Reazioni immediate della politica messinese. Prima fra tutti Articolo Uno che ha definito “ennesimo teatrino” la decisione di De Luca. Così il Segretario Provinciale di Articolo Uno Messina, Domenico Siracusano:
“Diffcile trovare un aggettivo per definire il comportamento del Sindaco De Luca che in diretta social ritira le dimissioni per dire che le ripresenterà entro 24 ore. Siamo di fronte ad un insopportabile teatrino sulla pelle dei messinesi. Se avesse voluto avrebbe potuto chiedere alla Corte dei Conti di anticipare l’audizione. La cosa più preoccupante è, invece, proprio il fatto che la magistratura contabile continui a chiedere chiarimenti all’Amministrazione Comunale a conferma che le risposte alle osservazioni siano state sin qui insufficienti. E mentre De Luca pensa alla sua carriera politica, Messina procede inesorabilmente verso il dissesto finaziario
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