
Il silenzio. E’ ciò che pesa di più in questa storia che prende le prime mosse dall’ultima seduta di consiglio comunale svoltasi in modalità streaming il 29 dicembre dello scorso anno, cui è seguita una richiesta di accesso agli atti datata 3 gennaio, cui è seguito, appunto, il silenzio.
In quella seduta la domanda “a quando risale l’ultima dichiarazione iva presentata dal Comune” gelò l’amministrazione che probabilmente non si aspettava che i consiglieri di opposizione Andrea Giacobbo, commercialista, e Lillo Pistone, imprenditore edile, avrebbero messo il dito su quella che potrebbe essere non solo una piaga ma un vero e proprio nervo scoperto per il Comune di Spadafora.
Dove sono le dichiarazioni IVA del Comune? Come mai, nonostante la richiesta di accesso agli atti dell’opposizione in Consiglio, in un mese il Comune non è riuscito a produrre le ricevute della presentazione delle ultime dichiarazioni? Una richiesta che in un altro Comune qualsiasi sarebbe stata evasa in pochi minuti. I consiglieri di opposizione, adesso, visto l’inspiegabile silenzio presentano un’interrogazione urgente sulla questione e l’hanno protocollata nella mattinata di oggi.

“La domanda è sempre la stessa” dichiara Lillo Pistone di “Rinasce Spadafora”, gruppo di opposizione in Consiglio Comunale, “la stessa che io ed il collega consigliere Andrea Giacobbo abbiamo posto nell’ultima seduta di Consiglio dello scorso anno, cioè a quando risale l’ultima dichiarazione IVA presentata dal Comune. Una domanda legittimamente sorta dalla candida ammissione della stessa ragioniera generale del Comune che disse in seduta registrata che quella dello scorso anno non è stata presentata. Così oggi presentiamo la nostra interrogazione, visto che all’accesso agli atti è seguito il nulla“.
Qual è la difficoltà del Comune di Spadafora? Perché queste ricevute di presentazione telematica delle dichiarazioni IVA non saltano fuori? “E’ un fatto gravissimo, dice Andrea Giacobbo, come può un Ente dello Stato non avere pronta disponibilità delle ricevute di trasmissione di adempimenti ordinari ed obbligatori come questi. Che peraltro concorrono anche a determinare il risultato di esercizio della stessa amministrazione. Per intenderci, come abbiamo fatto notare, se c’è un credito IVA accertato, come potrebbe nel caso di Spadafora, come può vantarlo l’amministrazione se non presenta regolarmente le dichiarazioni? Per non parlare dell’omessa dichiarazione che si riferiscono ad anni precedenti come il 2020 o il 2019, o addirittura al 2018, come sembra che sia“.
Insomma i consiglieri di opposizione sono stanchi di attendere che l’amministrazione Venuto adempia ad una richiesta di accesso agli atti cui doveva seguire pronta risposta e non certo 30 giorni di silenzio. Anzi di vuote rassicurazioni cui è seguito il nulla. Così oggi presentano interrogazione al fine di conoscere perché “dalla Deliberazione di Giunta Comunale n. 06 del 19 gennaio di quest’anno vengono assegnate rilevanti risorse economiche per i seguenti servizi: verifica delle dichiarazioni trasmesse negli anni precedenti al 2018 per l’IVA ed al 2016 per l’IRAP”. La domanda, insomma, è “perché state affidando all’esterno un servizio con gravoso costo che dovrebbe essere STATO GIA’ SVOLTO da chi tiene la contabilità del Comune?“.
“Dalla Delibera di Giunta ciò che emerge è ancora più grave, dice Pistone, sembra quasi che l’amministrazione abbia perso traccia dei conti del Comune e che stia chiedendo ad una ditta esterna di occuparsi di ciò che doveva essere sotto controllo. Inoltre emerge che la Sindaca Venuto, fra l’altro assessore al Bilancio e non presente alla ratifica della delibera di giunta di cui parliamo, è come se ammettesse che non si avrebbe traccia definita delle dichiarazioni Iva del Comune di Spadafora dal 2018 ad oggi. Ma c’è di più: la stessa cosa varrebbe anche per le dichiarazioni IRAP dell’Ente di cui non si saprebbe addirittura dal 2016! Come può accadere tutto questo? Se i fatti non verranno chiariti dal Sindaco, assessore al Bilancio, nei tempi stabiliti dalla nostra interrogazione, provvederemo, come già annunciato ad inoltrare la questione alla Corte dei Conti ed all’Assessorato regionale agli Enti Locali, affinché, oltre a fare luce, si provveda a prendere gli opportuni provvedimenti nei confronti di chi potrebbe aver gestito la cosa pubblica di Spadafora con tanta superficialità” conclude Pistone.

