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SILPOL – Polizia Municipale e servizio di T.S.O. ed ulteriori criticità legate alla pandemia da Covid-19.

- 21/01/2022

Nota stampa SILPOL – Giuseppe Gemellaro

Abbiamo appreso dagli organi di informazione quanto è accaduto qualche giorno fa al Pronto soccorso dell’Ospedale Papardo in merito alla violenza scatenata da un paziente in fase di T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio) con conseguenze a carico del personale presente e della struttura.

Abbiamo anche seguito le dichiarazioni sulle criticità e le rimostranze del Dirigente del 118 sugli aspetti organizzativi che attraversa il servizio di cui è responsabile.

Non possiamo certo sottacere quello che è il ruolo della Polizia Municipale nel contesto di tale procedimento e vorremmo per questo che la stessa si trovasse a non dover scontare difficoltà ed inefficienze che probabilmente hanno origine ad un livello più elevato, la Regione, ove si è decisa la pianificazione dei posti letto per questi pazienti che rischiano anch’essi di subire trattamenti non adeguati e rispettosi della loro dignità di persone.

Ci preoccupa e non poco il pericolo dell’aggravarsi delle condizioni operative di un servizio, il T.S.O., che ha già in sè notevoli aspetti mal definiti, che si sono acuiti nella fase pandemica e che corrono il rischio come già è accaduto ed accade di lasciare gli operatori della P.M. in quella posizione non chiara del Servizio che si traduce anche in una riduzione della sicurezza personale degli stessi.

Le conferenze di servizio, tra tutti i soggetti interessati al T.S.O., che si erano tenute nel corso della prima fase della pandemia, a cui si era cercato, da parte di tutti, di dare un fattivo contributo multidisciplinare per il miglioramento delle condizioni operative e funzionali dello stesso sono purtroppo rimaste interlocutorie.

Il T.S.O. interessa la Polizia Municipale poiché facente parte degli atti amministrativi che il Sindaco emette nella sua qualità di massima autorità sanitaria del territorio. Tuttavia è accaduto ed accade che la funzione della P.M. non si esplica solo nel dare efficacia dell’Ordinanza Sindacale ma si colloca in un’area grigia dove l’operatore spesso deve occuparsi di azioni prettamente di competenza sanitaria, che non rientrano nei propri aspetti professionali. Da qui l’esigenza di un’azione coordinata sia dentro le strutture sanitarie che durante la fase di esecuzione che assegni al personale, medico ed assistenti, il ruolo di trattare il paziente con efficacia e competenza ed alla Polizia Locale il proprio di vigilanza e controllo.

La dichiarazione del Dott. Runci circa le carenze che attraversa il servizio del 118, che naturalmente non attengono solo al T.SO, lascia presupporre, considerata l’incidenza del periodo pandemico, un aggravamento delle sue condizioni di attuazione, già ordinariamente gravose per il personale impegnato, con trasferimenti per centinaia di chilometri e prestazioni prolungate per dare esecuzione, da ultimo anche 17 ore, che non possono che ripercuotersi anche sulla sicurezza sopra richiamata.

Sarebbe pertanto auspicabile e non differibile, alla luce di quanto emerge dai fatti esposti, la costituzione di un tavolo tecnico che possa vagliare le criticità sotto i vari aspetti evidenziati e superarle nell’interesse di tutti, pazienti e operatori.