“La mia presenza vuole essere un’attestazione di vicinanza, venire a Reggio per l’inaugurazione dell’anno giudiziario passare all’università di Messina dove da tempo mi aspettavano, ho tantissimi colleghi amici giuristi di grandissimo valore, a partire dal professore Silvestri con il quale abbiamo condiviso alcuni anni alla Corte Costituzionale e altri colleghi di grandissimo valore“.
A dirlo il ministro della Giustizia Marta Cartabia al tribunale di Messina incontrando avvocati e magistrati.
“Non si poteva da parte del ministro concludere questo viaggio senza esprimere la vicinanza a questo ufficio giudiziario a questa terra, ha continuato Cartabia, abbiamo bisogno di poter approntare risposte adeguate a ogni situazione, il Ministero della Giustizia può essere a disposizione e cercare di offrire tutte le risorse necessarie che può facilitare il vostro lavoro. Un lavoro che stiamo facendo in tutta Italia.
Arriveranno con i concorsi molti giovani per l’ufficio del processo e saranno una risorsa. Sono disposti a fare un po’ di tutto. Ricordo che all’inizio della mia carriera universitaria era importante solo il gusto di poter abbeverarmi alla sapienza di alcuni maestri e facevo anche lavori che non spettavano a me. Bastava la disponibilità di poter stare accanto a maestri per imparare il mestiere“.
“Voi avete l’occasione di essere aiutati e di essere anche maestri di qualche giovane per creare e dare un contributo alla crescita dei futuri giuristi, pubblici misteri, personale che può creare una giustizia italiana all’altezza di quello che deve essere. Vi auguro di attrevarsare questa fase di assestamento ma anche di grande progettualità. E di poter godere della vicinanza di questi giovani che sono risorse importanti”.
“Il mondo di internet e dei diritti è un territorio tutto sa esplorare. La prima riflessione è che internet non è qualcosa di avulso alla dimensione sociale. Dobbiamo avere una tutela dei diritti che sia la stessa della dimensione reale. Dobbiamo analizzare come in internet si determini la libertà di pensiero. Emerge in modo moderno la velocità di diffusione e la necessità di un intervento molto tempestivo”. Ha proseguito il ministro della Giustizia Marta Cartabia.
“Il problema oggi prosegue -Cartabia- è la diffusività e la potenza dei nuovi mezzi. In questa logica che vi invito a riflettere sul ruolo che Facebook è le altre piattaforme mettono in campo. La magistratura arriva per motivi ovvi dopo. Le forme di intervento devono invece cercare di prevenire i casi dove c’è un incitamento all’odio attraverso questi strumenti che arrivano a migliaia di persone. Siamo sempre sul confine della libertà di pensiero. Non ci può essere una forma di censura ma i i diritti fondamentali devono essere preservati, ma comunque dopo ci deve essere sempre una forma di tutela giurisdizionale tradizionale” ha concluso il ministro.