La recente entrata in vigore delle modifiche in materia di obbligo di green pass rafforzato e attraversamento dello Stretto di Messina, si aggiunge alla lunga lista di provvedimenti del Governo che limitano libertà e diritti costituzionali. Questa volta ad essere messi in discussione sono il diritto universale alla mobilità dei cittadini e la continuità territoriale da e per la Sicilia.
In premessa, per evitare la prevedibile, sbrigativa e “risolutiva” etichetta di sindacato “No Vax”, si tiene a precisare che questa Organizzazione Sindacale non si è mai schierata deliberatamente contro i vaccini, tutt’altro! Più semplicemente l’OR.S.A. si pone a difesa delle libertà e dei diritti garantiti dalle nostre Leggi e dalla Carta Costituzionale, messi in discussione dall’attuale Governo nazionale che omette di valutare per tempo le ricadute sociali e sulla vita di tutti i giorni.
Premesso quanto sopra, si denuncia che la situazione surreale venutasi a creare sulle rive dello Stretto di Messina si sta pericolosamente acuendo, in virtù della netta preclusione all’attraversamento a danno di chi è sprovvisto del cosiddetto green pass rafforzato, sia presso la sponda siciliana che presso quella calabrese. I cittadini che sono sprovvisti, per i motivi più disparati, del lascia passare “rafforzato”, hanno fondata ragione di ritenersi “sequestrati” nel territorio della Regione Siciliana e di non poter raggiungere il resto del territorio nazionale nemmeno per comprovate ragioni di urgenza, ad esempio collegate a motivi di lavoro, di studio, o peggio, di salute e accesso alle cure.
A conferma della dubbia liceità della descritta imposizione di Stato riservata ai cittadini siciliani, il Tribunale civile di Reggio Calabria, con decreto del 14 gennaio 2022, ha ordinato l’imbarco immediato di un cittadino siciliano sul traghetto per Messina, previa esibizione da parte del ricorrente dell’esito di un test antigenico attestante la sua negatività al virus Sars-CoV-2, con espressa esenzione della certificazione verde rafforzata imposta dal Governo nazionale. Si tratta del preludio di numerosi ricorsi giurisdizionali che vedranno penalizzante, discriminatoria e liberticida l’applicazione della disposizione governativa di cui si discute.
Si registra un cinico silenzio tattico dei vertici nazionali ai numerosi appelli provenienti dal territorio, a conferma di una silente e immotivata discriminazione dei cittadini siciliani per i quali il Governo non si preoccupa di individuare misure alternative, come invece ha fatto il 9 gennaio u.s. per garantire la continuità territoriale e la continuità didattica delle isole minori e della Laguna di Venezia.
Fin quando il Governo non riterrà sicuro il vaccino al punto di renderlo obbligatorio per tutti, non sono più tollerabili simili disposizioni tese a obbligare di fatto i cittadini a vaccinarsi senza che lo Stato italiano se ne assuma le doverose responsabilità.
A tutela dei lavoratori che per comprovate esigenze si spostano giornalmente fra le due sponde e per il generale diritto universale alla mobilità dei cittadini siciliani, si rivendica il diritto di attraversamento dello Stretto di Messina anche mediante la semplice esibizione del referto negativo di un test antigenico o molecolare.
In assenza di urgenti e risolutivi riscontri da parte dei Governi nazionale e regionale, ognuno per la propria competenza, la scrivente O.S. si vedrà costretta a porre in essere ogni iniziativa di protesta sindacale per rivendicare l’immediata attuazione di misure di equità e giustizia, volte a scongiurare la conclamata lesione del principio di continuità territoriale tra la Regione Siciliana e il resto del territorio nazionale.