“Visti i tempi d’incubazione dei contagiati delle feste di fine anno, il picco di nuovi casi è ipotizzabile la prossima settimana”, lo dice l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. E su tutte le misure previste per far fronte al picco atteso, quindi, per la prossima settimana, c’è un numero che è quello dei posti letto da attivare negli ospedali siciliani. Il numero è 650, di cui 500 dal sistema sanitario pubblico e 150 da convenzioni con le cliniche private. In particolare si attende di attivare 178 nuovi posti letto a Palermo, 150 a Catania e 100 dovrebbero essere quelli previsti per Messina, come annunciato dall’ASP.
Il dato che conforta alla luce del diffondersi della variante Omicron rispetto alla Delta è che “se con la delta il rapporto tra positivi e ricoverati era di 10 su 100, con la Omicron è sceso drasticamente ad 1 su cento” dice ancora Razza.
“In questo momento in Sicilia più di un terzo degli ospedalizzati è “con Covid” e non “per Covid” continua l’assessore. “Vista la diffusione enorme della nuova variante ci sono ricoverati che arrivano per le patologie più disparate, o magari per cure o interventi programmati, e si scopre che sono positivi, costringendo il sistema a trattarli da pazienti Covid nonostante siano asintomatici”.
E poi ci sono i non vaccinati, lo zoccolo duro no vax. “Se gli ultimi provvedimenti del governo nazionale fossero arrivati prima, ad esempio quando ad agosto il presidente Musumeci li chiese, oggi non saremmo in queste condizioni. Una stretta che comunque ha prodotto buoni risultati: in Sicilia +78% di prime dosi nell’ultima settimana, con quasi il 110% sui giovani”. Quindi la vera sfida è la “caccia” ai 200mila siciliani over 50 non vaccinati, che adesso rientrano nell’obbligo. «È una questione di onore e di civiltà», chiosa Razza.