Il sindaco Cateno De Luca denuncia in una sua diretta mattutina una fotografia degli ospedali messinesi drammatica e da apocalisse imminente: “posti esauriti, ricoveri in costante aumento e contagi senza controllo”. L’attacco, è ormai evidente, è verso la gestione commissariale dell’emergenza Covid a Messina, diretta dal professor Alberto Firenze. Un attacco che somiglia molto a quello sferrato all’ex Direttore Generale dell’ASP, La Paglia. Ma la situazione dei posti letto negli ospedali è veramente al collasso? Se così fosse avrebbe ragione il Sindaco a chiedere, come ha annunciato, di chiudere tutto e che Messina diventi zona rossa. I dati sono effettivamente in costante aumento. Ma lo sono ormai dappertutto: a Catania solo ieri 3000 casi, a Palermo si montano gli ospedali da campo. Quindi se Catania e Palermo non chiudono, perché deve farlo Messina?
Stupisce la presa di posizione del Sindaco di Messina. Stupisce alla luce del “Natale della Rinascita” che prevedeva spettacoli e possibili assembramenti in piazze e slarghi. Sempre all’aria aperta ma con rischio altissimo comunque di contagi. Un rischio sventato dalla decisione del Governo di sospendere tutto che ha colpito anche il Natale messinese. Ma come si poteva prevedere un livello di diffusione del genere del Covid? Oggi il Sindaco che voleva riempire le piazze, adesso vuole svuotarle. E sulla base di dati che debbono essere accertati, anche alla luce della rottura con l’ASP, visto che il Comune si è tirato fuori dalla gestione dell’assistenza ai positivi di Covid con la Messina Social City che non fornisce più collaborazione alla struttura commissariale. Insomma che l’ASP e Firenze battano un colpo e che facciano chiarezza sui numeri e sui fatti. Se poi è necessario chiudere tutto lo si faccia, ma non prima di Catania e Palermo.
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