I consiglieri Argento, Cannistrà e Fusco fanno chiarezza sull’iter in Aula, dal mancato rispetto delle scadenze all’intervento della Regione.
«De Luca, “commissariato”, accusa noi di non rispettare i termini. Siamo alle comiche. Proprio come la maggior parte dei cittadini, siamo stanchi di ricostruzioni posticce e dei soliti teatrini su Facebook, funzionali solo all’ottenimento di un consenso che scema giorno dopo giorno»
MESSINA. «II ritardi sulla trattazione del bilancio consuntivo sono da imputare integralmente alla Giunta, che non ha rispettato i termini per l’approvazione della delibera da presentare in Aula (previsti per il 30 aprile e poi prorogati al 15 luglio e al 15 settembre). Il consuntivo è stato deliberato infatti solo a novembre, giungendo all’Ufficio di presidenza solo i primi di dicembre.
La nomina del commissario regionale per la mancata approvazione del bilancio deriva quindi esclusivamente dalle inadempienze della Giunta. Malgrado ciò il sindaco Cateno De Luca, “commissariato” per l’incapacità di rispettare i termini nella redazione del rendiconto, ha persino l’ardire di mistificare sulla tempistica, accusando il Consiglio che invece l’ha rispettata. Siamo alle comiche, con atteggiamenti che stanno minando la coesione sociale di questa
città».
Così, in una nota, i consiglieri comunali del M5s a margine della votazione in Aula sul bilancio consuntivo.
«Ancora una volta abbiamo assistito a una narrazione totalmente falsa e volutamente strumentale da parte dell’Amministrazione e del sindaco, il peggiore che Messina abbia mai avuto, la cui attenzione è rivolta evidentemente solo alle prossime elezioni e alle sue mire politiche.
Proprio come la maggior parte dei cittadini siamo stanchi di ricostruzioni posticce e dei soliti teatrini su Facebook, funzionali solo all’ottenimento di un consenso che scema giorno dopo giorno».
«All’assessore Carlotta Previti – proseguono – vorremmo ricordare inoltre le sue varie assenze in Commissione Bilancio quando si è discusso dell’argomento, sebbene sia un passaggio obbligato, mentre in altre circostanze si è assentato il ragioniere generale, e a volte entrambi contemporaneamente. Un’assenza che ha richiesto l’intervento del Presidente della Commissione Bilancio, il quale ha chiesto la presenza del vicesindaco sia durante una seduta di consiglio che con una nota scritta. In tutta la trattazione del consultivo, inoltre, non abbiamo mai avuto in Aula i revisori dei Conti, non condendoci di chiarire le nostre perplessità».
«Per quanta riguarda invece la seduta di martedì 4 gennaio, che ha visto la caduta del numero legale, la responsabilità è da attribuire al comportamento degli esponenti del Gruppo Misto. Noi siamo rimasti in aula anche un’ora dopo. Loro hanno pensato bene di andare via, in modo
da poter dare adito al sindaco di proseguire con la sua pantomima elettorale sui social, ormai finalizzata solo a screditare i consiglieri. È un giochino triste che non convince più nessuno».
«Il nostro gruppo – concludono – è sempre stato coerente, non avendo votato favorevolmente neanche il previsionale, a fronte delle tante criticità più volte denunciate, a partire dal rapporto fra Comune e società partecipate, così come sollevato dal Corte dei Conti in questi giorni: dubbi a cui ancora non è stata fornita alcuna risposta».