Sono dieci i punti del Piano di Riequilibrio del Comune di Messina sui quali la Corte dei Conti ha espresso perplessità. Lo annuncia in esclusiva il quotidiano locale.
Le “perplessità” sarebbero rilevanti e metterebbero, innanzitutto, in discussione l’attendibilità delle previsioni di recupero ai fini del riequilibrio dei conti del Comune, “rispetto all’andamento rilevato”. Previsioni troppo azzardate? Questo è il senso di uno dei dieci punti che l’amministrazione De Luca dovrà chiarire alla Magistratura contabile. Ma è solo uno del decalogo sottoposto alla richiesta di chiarimenti.
Un piano di riequilibrio che basa il reperimento delle risorse necessarie a realizzarsi sulle riscossioni che, secondo la Corte, “non può basarsi solo sul contrasto all’evasione valorizzato nel piano”. Un reperimento che deve fondarsi, invece, “su risorse proprie” come rilevato dalla Corte, e non su “azzardate previsioni”.
La Corte dei Conti rileva poi anche perplessità sulla congruità degli accantonamenti di risorse derivanti dal risultato di amministrazione, così come sul sistema delle partecipate e sugli oneri latenti che ne derivano.
In ultimo il punto sui debiti fuori bilancio. Una massa debitoria, seppur ridotta, che mantiene la sua “pericolosità”, derivante dalla possibilità di contenziosi rispetto ai quali l’Ente dovrebbe far fronte con “gli accantonamenti” sui quali, come su descritto, già la Corte ha espresso perplessità.
L’amministrazione è chiamata a rispondere ai quesiti al fine dell’approvazione del Piano stesso e della salvezza del Comune di Messina dallo spettro del dissesto.
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