“Sembrerebbe che presso il Corpo di Polizia Municipale, nelle ultimissime ore, il numero dei casi covid accertati attraverso tampone rapido sia salito ulteriormente sommando altre 2 unità alle 3 precedenti ed altre 7 unità nelle prossime ore si sottoporranno a tampone. Registrati inoltre diversi casi di malattia in stato febbrile ed altri ancora in isolamento fiduciario per casi Covid accertati nell’ambito familiare”. Lo scrive in una nota Gaetano Giordano in qualità di RLS e RSU del CSA al Dirigente della Polizia Municipale, dottore Ajello, al direttore generale Basile in qualità di presidente della commissione verifica e controllo sicurezza nei luoghi di lavoro, all’Assessore Minutoli quale assessore al ramo per la sicurezza nei luoghi di lavoro, all’Arch. Antonella Cutroneo quale RSPP responsabile del servizio di protezione e prevenzione L. 81/08 ed al Dott. Giovanni Marrapodi quale medico competente, infine all’ufficio personale per tutti gli adempimenti del caso.
“Onde evitare ulteriori contatti – continua Giordano – al fine di arginare il focolaio venutosi a creare, necessita avviare urgentemente la tracciabilità dei contatti ponendo gli stessi in quarantena così come previsto in questi casi specifici dalla normativa vigente.
Preme evidenziare che coloro che sono entrati a contatto con un caso accertato di Covid-19 devono rispettare un periodo di quarantena della durata di 7/10 giorni dall’ultima esposizione al caso positivo seguiti da un test antigenico o molecolare con esito negativo per il reintegro nell’ambito lavorativo.
Corre l’obbligo inoltre di effettuare nell immediatezza la sanificazione programmata e costante di tutti gli ambienti, uffici, spogliatoi, centrale operativa, sezioni, auto di servizio, corpi di guardia.
Indispensabile fornire costantemente DPI certificati, guanti e gel Disinfettante, mascherine ffp2.
Indispensabile programmare per tutto il personale Tamponi rapidi con Cadenza settimanale nonché la programmazione per la somministrazione della terza dose di vaccino nelle ore di servizio. Pare superfluo evidenziare la necessità e l’urgenza di ridurre al minimo i contatti limitando le presenze e privilegiando ove possibile lo smart working .
Contrastare la diffusione del virus è il nostro primo obiettivo. Il virus è un nemico invisibile, imprevedibile e talvolta anche letale. Contrastarlo è un obbligo e per questo si pretendono atti responsabili ed urgenti” continua ancora Giordano.
“Nonostante sia assodato che Il contagio da Covid-19 determina un potenziale profilo di responsabilità penale per il datore di lavoro. Oltre alle sanzioni previste dal D. Lgs. n. 81/2008, in conformità ai principi normativi dettati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, in caso di
contagio da Covid-19 vi è la possibilità che il datore di lavoro possa essere considerato penalmente responsabile per i delitti di lesioni personali gravi/gravissime (art. 590 c.p. ) o di omicidio colposo(art. 589 c.p.), con possibili implicazioni anche sotto il profilo della responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D. Lgs. 231/2001, se applicabile. Nonostante tutto ciò non si hanno ad oggi notizie in merito al tracciamento obbligatorio ed indispensabile per azzerare o quantomeno ridurre i contatti arginando il pericolo” conclude Giordano di CSA.