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Municipale: Musolino contro i Sindacati . Il “molti agenti non usano il badge” diventano “Solo una”. Chi ha le prove vada in Procura.

- 09/12/2021

Si è dichiarato tutto ed il contrario di tutto, stasera, durante i lavori dell’VIII Commissione del Comune di Messina, presieduta da Andrea Argento, in vece di Giandomenico La Fauci. Una Commissione che doveva fare chiarezza e dare risposte ad un Corpo di Polizia Municipale da ormai troppo tempo in agitazione e con quesiti e problemi che anche stavolta invece rimangono irrisolti.

E’ stato un susseguirsi di dichiarazioni e di smentite in aula consiliare, di affermazioni dell’assessore al ramo, Dafne Musolino, che ha chiesto, “viste le precedenti esperienze” ha detto, di intervenire per prima. Una scelta che però non ha pagato in quanto si è così esposta al fuoco di fila dei rappresentanti sindacali che, una per una, hanno ora smentito, ora corretto, ora ridimensionato le affermazioni dell’assessore.

Oltre le affermazioni tecniche nelle quali si è avventurata l’assessore Musolino vi è anche, però, un doveroso chiarimento che ridimensiona e di molto le dichiarazioni degli ultimi tempi del Sindaco De Luca affidate alle sue dirette Facebook. Il Sindaco aveva descritto dapprima il Corpo di Polizia Municipale come “avvelenato dai ladri che non usano il badge” che secondo quanto è registrato nei suoi video sarebbero stati “molti”. Poi sono diventati “solo pochi di loro”, fino a diventare oggi “solo una dipendente” della quale la Musolino non ha fatto, correttamente, il nome.

“Aveva smarrito il badge” ha dichiarato la Musolino. “Per ben cinque mesi non ha provveduto alla corretta firma di presenza elettronica” ha continuato. Situazione quindi, come dice la stessa Musolino, “risolta” con un procedimento disciplinare. Faccenda chiusa sul “pelandronismo” degli agenti della Municipale di Messina? Assolutamente no: dalle indennità “che non possiamo pagare a coloro che non svolgono i servizi esterni” fino a “i festivi utilizzati per recuperare le ore non espletate durante la settimana”. Affermazioni smentite “tout court“, per citare la stessa Musolino dapprima da Pietro Fotia del CSA, poi da Gemellaro del SILPOL (SILPPOL per citare De Luca) e poi dall’RSU ( che vuol dire Rappresentante Sindacale Unitario e non “rifiuto solido urbano” sempre per citare il Sindaco) della CGIL.

LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI

I nostri colleghi sono riusciti a conoscere i servizi programmati per oggi solo ieri alle 16.30” ha dichiarato l’RSU della CGIL, l’ispettore capo della Sezione Giudiziaria, Lo Prete. Ciò a dispetto di quanto dichiarato dalla Musolino che aveva parlato di una programmazione “che adesso funziona“. “Esiste il sistema Zimbra con la programmazione dei servizi che si può vedere chiaramente che è giornaliera!

Nell’Arma dei Carabinieri” ha detto Lo Prete “gli operatori sanno oggi che servizio effettueranno tra un anno. Cosa che qui nel Corpo avviene oggi per domani. Ciò significa non avere una famiglia, non poter programmare la propria vita, altro che attività programmate“.

IL CAMBIO DI PROFILO DA AGENTE DELLA MUNICIPALE A DIPENDENTE COMUNALE ORDINARIO

“Chi svolgerà domani i servizi che oggi svolgono coloro che sono in ufficio? E perché si sta provvedendo a cambiarne il profilo? Le loro mansioni interne interessano atti spesso delicati e che hanno a che fare con dati sensibili che solo un agente che svolge funzioni di pubblica sicurezza può svolgere. Ma soprattutto, qui si sta cambiando il profilo a chi è parzialmente inabilitato ai servizi esterni, non, come dichiarato “inidoneo alla mansione”. Parliamo di persone che quindi coprono una parte di servizi che, spogliandoli della divisa, il Corpo non potrà sostenere. Abbiamo, da un lato l’intenzione di dismettere unità dal Corpo e dall’altro l’impossibilità di assumere come previsto dal piano del fabbisogno fino al 2023!” ha detto ancora Lo Prete. Dei 21 agenti avviati, senza preavviso, al procedimento di cambio del profilo nessuno, secondo quanto dichiarato dai sindacalisti, è inidoneo al servizio. “Sono tutti idonei alla mansione ma con limitazioni” ha detto Lo Prete della CGIL.

IL “COMANDANTE VICARIO”: “UNA FIGURA CHE PROCURERA’ DANNO ERARIALE…”

“Nel regolamento di Polizia Municipale il comandante vicario è la figura dirigenziale che lo sostituisce. Ma solo in caso di malattia, se impegnato in altro, se fuori sede per motivi istituzionali. Noi abbiamo invece un comandante vicario in pieno vuoto di organico. Un dipendente comunale della Polizia Municipale che svolge mansioni superiori e per le quali prima o poi il Comune dovrà accollarsi un notevole danno erariale” ha detto ancora Lo Prete. L’effetto dell’operazione di “repulisti” come l’ha chiamata il Sindaco De Luca, starebbe di fatto sottraendo agli uffici del Corpo personale competente con oltre 26 anni di servizio.

Il Corpo di Polizia Municipale ha poi un’altra limitazione che dimostra, secondo i sindacalisti, “l’incapacità programmatica dell’assessore e della amministrazione”: solo tre ufficiali addetti al controllo degli agenti, Giardina, Crisafulli e La Rosa. “Un Corpo di Polizia Municipale così non potrà mai funzionare” hanno detto i sindacalisti.

IL CONTINUO DILEGGIAMENTO DEL CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE

I fatti ritenuti gravissimi di ieri con le dichiarazioni del Sindaco De Luca contro il dirigente Sindacale del CSA Gaetano Giordano, nonché agente della Municipale, sono solo l’ennesimo atto di attacco frontale al Corpo da parte di chi dovrebbe difenderlo. Un atto che è stato reiterato anche stamattina con attacchi non solo alla figura rivestita ma anche alla persona con riferimento di fatti personali. Dichiarazioni scaturite “dall’avere fatto il proprio dovere di sindacalista” ha detto Pietro Fotia del CSA. “Un sindacalista deve far si che le assemblee indette dal sindacato vengano partecipate. Il post di Giordano era volto a questo dovere di sindacalista. Non si può essere attaccati per aver invitato i lavoratori ad una convocazione di assemblea”. “Siamo dileggiati continuamente, ma noi siamo un CORPO di Polizia. Indossiamo una divisa” ha detto Lo Prete, “Non ho mai visto il comandante dei carabinieri rivolgersi pubblicamente dichiarando che alcuni suoi sottoposti sono dei nullafacenti. Noi non abbiamo mai avuto alcun incontro con il Sindaco.” Ha detto ancora. “Quando abbiamo trattato con il Sindaco” ha detto Contestabile del CSA “proprio lui ha voluto che gli istituti contrattuali fossero posti al massimo” ha urlato dal fondo della sala consiliare.

CHI HA LE PROVE DI QUEL CHE DICE VADA IN PROCURA E DENUNCI

Lo ha detto il consigliere comunale Felice Calabrò. Ed è proprio qui il nodo della vicenda. Se “i tanti agenti che non bedgiavano” sono diventati “una sola che aveva smarrito il badge”, non è stato compreso cosa oggi la Musolino avrebbe dovuto “svuotare” in Commissione per poi andare a presentare non si sa cosa in Procura.. Nel frattempo in aula c’era proprio Gaetano Giordano, quel “detto Tanino” come lo ha appellato il Sindaco, ed anche Pippo Gemellaro del SILPOL, con una “P”. Ambedue molto probabilmente, invece, in Procura ci andranno o ci sono già andati a seguito delle accuse e degli insulti del Sindaco.

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