Contagi covid-19 in aumento costante in Italia e di fronte all’emergenza della quarta ondata, che sta investendo tutta l’Europa, il governo pensa di ‘aggiustare’ le regole per Green pass e terza dose nel tentativo di evitare – come sta accadendo in altri Paesi del Vecchio continente – nuovi lockdown.
LA SITUAZIONE
L’ultimo bollettino con i contagi Covid registra 10.544 casi e 48 morti. Terapie intensive (+9) e ricoveri ordinari (+57). Mentre il monitoraggio Iss evidenzia un Rt stabile a 1,21, e un’incidenza che sale a 98.
“Abbiamo una tendenza all’aumento dell’incidenza e una tendenza sia pure graduale e lenta all’incremento del tasso di occupazione di area medica e terapia intensiva. Senza fare allarmismo, è un situazione che mostra una tendenza ad un certo peggioramento. Ma siamo ben al di sotto dei valori che si registrano nell’Europa orientale e centrale“, spiega il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. “L’incremento contagi più significativo tra 30-50enni”, rende noto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro.
GREEN PASS: ipotesi di ridurre la durata
Sulla durata della certificazione verde (da 12 mesi a 9 o anche 6) si aspetta il parere del Cts che offrirà, una volta pronto, un’occasione di approfondimento. Per planare poi, la settimana prossima, sul tavolo di un Consiglio dei ministri pronto a confermare l’obbligatorietà dei vaccini per il personale sanitario e nelle Rsa all’inoculazione della terza dose. Per ora, confermano fonti di governo, non si dovrebbe andare oltre.
MISURE SOLO PER NO VAX
Se poi la situazione in alcune aree del Paese dovesse peggiorare, è chiaro che non si potranno penalizzare né le attività economiche in loco né chi ha fatto il proprio dovere vaccinandosi. Dunque non sarebbero affatto da escludere strette solo per i non vax, il cosiddetto ‘doppio binario’ chiesto da diverse Regioni. Da attivare tuttavia in aree circoscritte, ovvero solo dove la situazione lo rendesse necessario per via di terapie intensive in affanno. Terapie intensive dove, viene fatto notare, ad occupare i letti sono per lo più no vax.
SPERANZA: “DA IRRESPONSABILI NON PREOCCUPARSI”
Intanto a breve, tra lunedì e martedì, l’atteso incontro con le Regioni, chiesto a gran voce dai governatori. “Ci confronteremo per immaginare ulteriori soluzioni. E’ chiaro che siamo dentro una partita. L’acqua del virus, in questa quarta ondata, si alza e noi dobbiamo alzare il livello di attenzione”, dice il ministro della Salute Roberto Speranza, ammettendo che “non essere preoccupati sarebbe da irresponsabili”. Le sensibilità, nell’esecutivo come nel fronte dei governatori, sono diverse, basti guardare – per dirne una – all’obbligo di vaccinarsi: non è al momento al vaglio di Palazzo Chigi, ma c’è chi nel governo non lo esclude. “Useremo il metodo che abbiamo sempre usato: due piedi piantati nell’evidenza scientifica, perché ci guida la scienza. L’evidenza scientifica – sottolinea – è essenziale per assumere scelte, decisioni, orientamenti. Penso alla durata del Green pass, alla terza dose e alle misure che abbiamo deciso finora in Italia. E lo faremo confrontandoci con i territori”.
OBBLIGO VACCINALE, COSTA: “VALUTABILE PER CHI A CONTATTO CON PUBBLICO”
Il primo ad aprire, ai microfoni di Radio Rai 1, è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Noi siamo stati i primi a introdurre l’obbligo vaccinale per i sanitari. Bisogna riflettere se farlo con altre categorie – spiega – quelle che sono a contatto con il pubblico, tipo le forze dell’ordine o chi lavora nella grande distribuzione. Saranno valutazioni che dovremmo fare attenzionando i dati, ma dobbiamo guardare al futuro con fiducia e dobbiamo continuare a rispettare le regole”.
E a rafforzare i controlli, sugli ‘indisciplinati’ ai paletti anti-Covid e non solo. Anche alla luce della situazione in Slovenia e Austria, il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, a capo della conferenza delle Regioni, chiede più attenzione sulle vie d’accesso, vale a dire sulle frontiere: “abbiamo chiesto di fare i controlli del Green Pass ai confini, penso che sia un’opera di tutela senza volerci chiudere, ma garantire perlomeno misure sanitarie che possono proteggere la nostra popolazione”.
AUSTRIA PRIMO PAESE CON OBBLIGO VACCINALE
L’Austria, che da lunedì 22 novembre entrerà in un nuovo lockdown generale con durata massima di 20 giorni e che coinvolgerà anche le persone vaccinate, diventerà la prima nazione in Europa ad imporre l’obbligo ufficiale dell’inoculazione del vaccino contro il Covid-19.
Dall’1 febbraio 2022, l’obbligo vaccinale scatterà per le persone che, a quella data, non avranno ancora ricevuto almeno una dose. Le nuove misure sono state discusse nel corso di un lungo incontro protrattosi nel corso della notte nella zona del lago di Achen in Tirolo.
L’Austria sta soffrendo in particolar modo la quarta ondata con un numero molto alto di contagi che nelle ultime settimane superano i 10.000 casi giornalieri. In alcuni Laender, gli ospedali sono prossimi al collasso.
Le nuove misure anti-contagio sono state illustrate questa mattina durante una conferenza stampa dal cancelliere Alexander Schallenberg, dal ministro della Sanità Wolfgang Mueckstein, dal governatore del Tirolo e presidente attuale della Conferenza dei Laender, Guenther Platter e dal sindaco di Vienna, Michael Ludwig.
Da lunedì le scuole e gli asili resteranno aperti, ma non è esclusa la possibilità di attuare la didattica a distanza. Come nei precedenti tre lockdown resteranno aperte tutte le attivita’ essenziali quali supermercati e farmacie. Dal 13 dicembre, il lockdown proseguira’ per le persone non vaccinate.
Vienna ha già annunciato che “l’Austria avra’ bisogno della regola del ‘2G’ per molto tempo a venire, la restrizione per le persone vaccinate e’ limitata nel tempo ma per le persone non vaccinate ci saranno ancora restrizioni in seguito”. Il governo ha anche ammonito che “per non provocare un’altra ondata bisogna vaccinare, vaccinare e vaccinare”.
Il lockdown “fa molto male”, ha detto il cancelliere e, senza nominarli, ha fortemente criticato FPOe, il partito di destra molto influente in Austria, definendo la loro contrarierà “alla vaccinazione un attacco al nostro sistema sanitario“. Secondo Mueckstein, la vaccinazione obbligatoria generale è costituzionalmente legittima e “comunque avviato un adeguato processo di valutazione”.
Proteste anti lockdown a Rotterdam
Intanto in Olanda si sono registrati scontri anti lockdown. Sono almeno sette le persone ferite e 20 arresti. E’ il bilancio, fatto, nel corso di una conferenza stampa, dal sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, della protesta avvenuta nella città olandese contro le restrizioni applicate dal governo per fermare i contagi nei Paesi Bassi. Il sindaco ha parlato di “un’orgia di violenza” in cui gli agenti sono stati attaccati “fortemente”.
“Sono stati appiccati incendi in vari luoghi ed utilizzati fuochi d’artificio e la polizia ha sparato diversi colpi di avvertimento (in aria)”, ha spiegato la polizia. Sono stati utilizzati anche cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti, che hanno gridato “libertà” lanciando oggetti e pietre contro gli agenti. è stato bruciato almeno un veicolo della polizia e diverse auto civili parcheggiate nel centro della città.
Inoltre, sono state lanciate pietre contro i vigili del fuoco che stavano cercando di spegnere gli incendi ed è stato attaccato un giornalista, la cui telecamera è stata distrutta. Una situazione, che ha portato il comune a decretare almeno fino all’alba un “ordinanza di emergenza” che vieta la presenza di persone in varie stazioni e strade del centro cittadino. La polizia è ancora schierata nel centro di Rotterdam, anche se la situazione è “sotto controllo”, ha detto Aboutaleb.
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