“Bandi regionali per trasporto pubblico marittimo escludenti, penalizzanti e irragionevoli. Non partecipare per noi una scelta sofferta ma obbligata. Servizi assicurati fino al 31 dicembre 2021. Purtroppo inevitabile anche l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo”.
Messina – 19/11/2021 – La decisione di non partecipare alle gare bandite dalla Regione Siciliana per i servizi integrativi di Trasporto Pubblico Locale marittimo ha origine da valutazioni oggettive sui contenuti tecnici ed economico/finanziari dei bandi.
Ci riferiamo in particolare ai vincoli per l’età massima del naviglio, evidentemente escludenti per i noti requisiti anagrafici della nostra flotta; alla generalizzata riduzione della base d’asta; ai maggiori oneri legati alla previsione dei costi operativi indeducibili; all’inasprimento delle penali per mancata sostituzione del naviglio fuori servizio entro le 96 ore – tali da vanificare in questi casi, tutt’altro che infrequenti e/o improbabili, la redditività prevista – e alla peculiare parametrizzazione del margine di remunerazione contrattuale massimo cui l’esercente può aspirare, che lo rende del tutto inadeguato rispetto al rischio d’impresa cui esso si sottopone. In altre parole, non si garantisce un margine di profitto ma si preannuncia una perdita quasi certa.
Bandi, insomma, in alcuni passaggi perfino irragionevoli. Ritenendo di dover escludere responsabilità politiche o problemi tecnico/giuridici creati dagli uffici, c’è da credere che il vizio sia stato quello di un difetto o una carenza d’istruttoria (sulla valutazione dei reali bisogni dei territori e sulle effettive necessità operative, ma anche nella valutazione delle esigenze delle platea dei potenziali armatori interessati) da parte dei tecnici incaricati dalla Regione, se è vero come è vero che oltre al gruppo Caronte & Tourist nessun altro armatore abbia ritenuto di poter o voler partecipare alla gara.
Su una delle caratteristiche escludenti, com’è noto, il Gruppo Caronte & Tourist ha comunque presentato ricorso al TAR e ci auguriamo che le nostre ragioni possano essere riconosciute in sede giurisdizionale.
Come contrattualmente previsto, continueremo a garantire il servizio fino al 31 dicembre 2021. Lo faremo con l’orgoglio e il rammarico di chi lo ha reso per decenni con riconoscimenti da parte di committenti e clientela.
Nelle more, tuttavia, non possiamo esimerci dall’avviare le procedure di licenziamento collettivo del personale fino a oggi impiegato sulle tratte oggetto di gara.
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