Contiamo un’altra tragica vittima a Messina. Un’altra storia interrotta improvvisamente e drammaticamente ad un altro degli incroci fatali della città dello Stretto. Troppi incidenti a Messina. Troppe irregolarità. Manca il rispetto delle regole della circolazione stradale, della segnaletica, delle norme di convivenza urbana. Servono i controlli.
Stamane la nostra telefonata alla centrale operativa della Polizia Municipale si è scontrata con un muro di gomma alzato dalla burocrazia. “Quando è stato svolto l’ultimo punto di controllo da parte delle pattuglie del Corpo?” è stata la domanda posta all’operatrice. Nessuna risposta e siamo stati rimbalzati al “Comando”. “Fate richiesta al Comando” ha risposto l’operatrice della Centrale. Ma la domanda che non abbiamo fatto era “Quale Comando?”. La risposta la conoscevamo già.
QUALE COMANDO e QUALE COMANDANTE? Non esiste un comandante della Polizia Municipale a Messina, un responsabile che pianifichi le attività in funzione di un’autonoma visione delle esigenze e delle criticità di una delle città più caotiche ed a rischio della Sicilia.
E i TIR sul viale Boccetta?
Non si può e non si deve dimenticare che Messina è città di passaggio e sembra, invece, che l’ordinaria attività svolta dalla Polizia Municipale, da un po’ di tempo, abbia invece dimenticato proprio questa criticità: la direzione del Corpo si è “dimenticata” dei TIR che l’attraversano, ad esempio?
Da quanto tempo non si istituisce un servizio ordinario e continuato di punti di controllo in città? Da quanto non si verificano le condizioni secondo le quali i messinesi circolano? Da quanto non si effettuano controlli sulle assicurazioni, sulle patenti, sulle condizioni dei veicoli, sul rispetto delle precedenze e dei segnali semaforici? Rimpiangiamo il Commissario Gaetano La Mazza: ricordiamo i suoi modi burberi e privi, in alcuni casi, di diplomazia, ma non dimentichiamo i servizi di controllo continuativi e precisi sulla viabilità sul viale Boccetta, sul rispetto dell’ordinanza 488 sulla circolazione dei camion in città, sui capillari punti di controllo sul rispetto del Codice della Strada, dei servizi notturni di regolarità della movida cittadina.
Ma Gaetano La Mazza è, giustamente e di diritto, andato in pensione. Anche se un tentativo di continuare la sua opera, sempre in strada, c’era stato. Dov’è finito quell’incarico a titolo gratuito di esperto del Sindaco che era in conferimento al commissario La Mazza?
Polizia Municipale o Ambientale, o del Sindaco?
Oggi? Diciamo la verità e scriviamola tutta: la Polizia Municipale potrebbe anche cambiare nome. Chiamarsi ad esempio Polizia Ambientale o, ancora, Polizia dell’ATM. O, forse, Polizia del Sindaco. Il Corpo, con a capo non si sa bene chi, tra un dirigente ad interim che non sembra averne alcun titolo, ed un commissario che da solo fa funzioni di vicario non si sa di chi, visto che non c’è un comandante. Vicario di chi? Di sé stesso? O del Sindaco? O dell’assessore? O di tutti e due? Insomma la Municipale è completamente concentrata solo su rifiuti e percorsi dei bus. Si fa la posta agli utenti “zozzoni”, alle auto in sosta in prossimità delle fermate degli autobus: spazi enormi sottratti alla carenza di parcheggi con quasi 20 metri di marciapiede per la sosta di un bus che sembra abbia bisogno di corsie di decelerazione ed accelerazione per fermarsi e ripartire. Neanche fosse un razzo, che a dire la verità non è. Con un sistema di rimozione di ogni auto ferma negli spazi, enormi ribadiamo, dedicati alle fermate, che coinvolge anche sempre più presenti ditte private. Ed i costi ribaltati sui cittadini.
Gli incroci trappole mortali
Nel frattempo, mentre gli ispettori ambientali “volontari” rovistano tra i rifiuti e si improvvisano videomakers, gli incroci continuano ad essere trappole mortali. La colpa non è certamente della Polizia Municipale e dei suoi agenti, questo punto va sottolineato. Anche perché non è facile che il soldato abbia il coraggio di far notare che l’ordine “è sbagliato”: rischia grosso, ma ancora più grosso quando si accorge che è lui, il soldato, ad essere al fronte.
Qui ci vuole un altro La Mazza…
Quindi? La città rimpianga Gaetano La Mazza ed i suoi controlli certosini e continuati del rispetto di una viabilità e delle norme che salvano le vite. I rifiuti e la sosta selvaggia alle fermate dei bus producono “solo” soldi per l’Amministrazione.